BAGHDAD (Iraq) – Un giovane giornalista iracheno, leader della rivolta popolare di fine 2019 in Iraq e molto critico nei confronti delle potenti milizie filo-iraniane nel Paese, è stato trovato dalla polizia dopo essere stato rapito venerdì sera a Baghdad e picchiato, secondo una fonte del ministero dell’Interno.
Ali al-Mikdam, che aveva recentemente ricevuto minacce, secondo le dichiarazioni della madre all’Afp, è stato trovato nel sud della capitale e portato in ospedale, ha detto la fonte. L’attivista ha affermato di essere stato rapito e picchiato. La sua scomparsa, dopo un incontro in un caffè nel quartiere centrale di Karrada, aveva suscitato forti reazioni sui social network tra i giovani militanti iracheni.
A fine giugno il giovane aveva pubblicato un articolo su un sito sponsorizzato dal Washington Institute in cui denunciava le decine di omicidi di oppositori iracheni dopo la fallita rivolta popolare di fine 2019.
Al-Mikdam era una figura chiave in questo movimento popolare che sollecitava una revisione totale del sistema politico denunciando la stretta iraniana su Baghdad, represso nel sangue con 600 morti e 30.000 feriti.
Decine di leader di riferimento del movimento sono stati uccisi o rapiti. Dopo la repressione, Al-MIkdam si era rifugiato in Turchia, poi ad Erbil, capitale del Kurdistan iracheno. Era tornato a Baghdad appena otto giorni fa. (ansa/afp)
Ha denunciato le decine di omicidi di oppositori dopo la fallita rivolta popolare del 2019