Al Jazeera e Associated Press: “La distruzione della torre dei media è un crimine di guerra”

Israele vuole mettere a tacere i giornalisti a Gaza

La distruzione della torre dei media al-Jalaa a Gaza (adnkronos/afp)

GAZA (Palestina) – «Al Jazeera condanna con la massima fermezza il bombardamento e la distruzione dei suoi uffici da parte delle forze armate israeliane a Gaza e vede questo come un atto chiaro per impedire ai giornalisti di svolgere il loro sacro dovere di informare il mondo e riferire gli eventi sul campo». Lo afferma l’emittente del Qatar in una dichiarazione diffusa dopo la distruzione da parte dell’aviazione israeliana dell’edificio che ospitava i suoi uffici e quelli di altri media tra i quali l’Associated Press.
Commentando il bombardamento del grattacielo al-Jalaa, Mostefa Souag, direttore generale ad interim di Al Jazeera Media Network, ha dichiarato: «Chiediamo alla comunità internazionale di condannare tali azioni barbare contro i giornalisti e chiediamo un’azione internazionale immediata per ritenere Israele è responsabile per il suo deliberato attacco ai giornalisti e alle istituzioni dei media».
«Lo scopo di questo crimine atroce è mettere a tacere i media e nascondere la carneficina e la sofferenza indicibili della popolazione di Gaza», ha detto ancora Souag aggiungendo che «la distruzione degli uffici di Al Jazeera e di altri media a Gaza è una palese violazione dei diritti umani ed è internazionalmente considerata un crimine di guerra». «Chiediamo a tutti i media e alle istituzioni per i diritti umani di denunciare questo crimine atroce, e di stare con Al Jazeera egli altri media presi di mira dall’esercito israeliano, nonostante sappia che da molti anni usano l’edificio come quartier generale».

Gary Pruitt

La torre dei media al-Jala è stata distrutta da un raid dell’aviazione israeliana. Ai piani alti di quell’edificio erano ospitati gli uffici della tv al-Jazeera e delle agenzie internazionali tra cui l’Associated Press (Ap). Un raid che ha suscitato la reazione non solo dei media stessi, ma anche della Casa Bianca. «La sicurezza dei media – ha stigmatizzato in una nota – è una responsabilità essenziale».
«Siamo sconvolti e inorriditi» ha denunciato, dal canto suo, Gary Pruitt, numero uno dell’agenzia Ap, secondo il quale «questo episodio rappresenta uno sviluppo incredibilmente inquietante della situazione». (giornalistitalia.it)

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