La denuncia dell’editore Franco Allegretti. La sen. Modena: “Così muore la democrazia”

Tele Galileo chiude dopo 40 anni: “Colpa dello Stato”

Franco Allegretti

TERNI – Tele Galileo, storica emittente televisiva di Terni, Dopo oltre 40 di attività interrompe definitivamente le trasmissioni. Lo ha deciso la proprietà, che restituirà volontariamente allo Stato le frequenze tv, in cambio di un indennizzo previsto dalla normativa.
«Chiudiamo per colpa di leggi dello Stato – denuncia l’editore Franco Allegretti, presidente di Media Nova – che penalizzano le piccole emittenti, consolidando i grandi broadcaster, e non garantiscono risorse e sostegni, ma anche a causa di un territorio sempre più impoverito».

Manifestazione spontanea a Terni contro la chiusura di Tele Galileo

L’emittente è nata ufficialmente nel 1989, dallo scorporo della redazione ternana dal circuito Umbria Tv Galileo, fondato dieci anni prima.
«Porteremo avanti – spiega Allegretti – l’attività radiofonica di Radio Galileo, per quanto possibile e cercheremo di trasferire i contenuti televisivi sui canali internet e social, già attivi, ai quali daremo nuovo impulso».
Quattro le persone, due giornalisti e due tecnici, che lavorano per l’emittente televisiva, al momento l’ultima in funzione nel territorio ternano. (giornalistitalia.it)

Quando una TV muore muore la democrazia

In questi giorni ho visto l’ultima, delle tante, serratura chiusa nella editoria locale, Tele Galileo. Quando ero ragazzina le TV locali rappresentavano una via luminosa ed inesplorata, chi ci lavorava, da imprenditore o giornalista, vi vedeva opportunità e crescita.
Negli ultimi 10/15 anni il clima è cambiato: normative, costi, internet, gruppi più grandi e forti sono tutte concause.

La sen. Fiammetta Modena

Il risultato è la lenta, inesorabile consunzione di quel mondo fatto di tele emittenti radicate in ambiti territoriali, attrici e protagoniste della propria realtà.
Quando si spegne una televisione si acuisce la consapevolezza dei cambiamenti subiti da una generazione, nata nel “piccolo” e “bello” e costretta a vedere che oggi il piccolo (in ogni settore) è ancora bello, ma non resiste.
La coscienza collettiva ha compreso questi processi, ma non trova le soluzioni. Le istituzioni individuano, quando possibile, supporti che non risolvono ma sostengono per un tempo limitato.
La drammatica chiusura di Tele Galileo è una di queste storie. Nata ufficialmente nel 1989, ora porterà avanti l’attività radiofonica di Radio Galileo, per quanto possibile e cercherà di trasferire i contenuti televisivi sui canali internet e social.
Impossibile non condividere la solidarietà verso la proprietà e i giornalisti.  La disgregazione della emittenza locale è anche disgregazione di professionalità che garantisce un’informazione “no-fake”, come ha giustamente ricordato il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, Roberto Conticelli.
Se pensiamo che Google ha bloccato 3 miliardi di spot ingannevoli e limitato altri 6 miliardi e 400 milioni ci possiamo rendere conto del fenomeno.
In questa situazione drammatica la vicenda di Tele Galileo è un problema di tutti e siamo disponibili a fare il possibile per tutelare l’attività imprenditoriale e il lavoro di giornalisti, tecnici e settori collegati. Quando si spegne un’emittente,  si spegne sempre un luce di libertà. (giornalistitalia.it)

Sen. Fiammetta Modena
Commissione Giustizia e Bilancio di Palazzo Madama

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