ROMA – “E’ ovvio 50 milioni per l’editoria non bastano – ha sostenuto il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, alla conferenza stampa su ‘Garantire il pluralismo dell’informazione’ organizzata da Mediacoop, Fnsi, Fisc, File, Slc-Cgil, Anso, Uspi e Articolo21 – il Governo deve metterci di più, bisogna trovare più soldi. Il rischio è che altre testate giornalistiche chiudano e centinaia e centinaia di altri lavoratori e giornalisti finiscano sul lastrico. Mi permetto di suggerire alcune modalità per ripristinare quel tessuto informativo e quel pluralismo delle idee che stiamo per perdere”.
“Perché non si inserisce una tassa minima sulla pubblicità delle emittenti televisive nazionali – ha proposto il segretario della Federazione della stampa – per la costituzione di un Fondo per il pluralismo? Perché le banche, che hanno per legge l’obbligo di investire nella cultura, non destinano una quota per l’editoria? Perché il governo come hanno fatto altri esecutivi in Europa non applica una tassa anche minima a Google che oggi in Italia, invece, prospera esentasse? Ecco basterebbero queste tre piccole operazioni per trovare quei 100 milioni capaci di dare ossigeno e vita ad una vera informazione locale e di idee che sta oggi invece morendo. Non chiediamo – ha concluso Siddi – soldi a pioggia, vogliamo far vivere una informazione utile al tessuto democratico e sociale del nostro Paese. Il governo ci ascolti”.
Siddi (Fnsi): “Tassa minima sulla pubblicità, su Google e una quota dalle banche”