ROMA – Il Comune di Roma è in bancarotta e il prezzo più salato del dissesto finanziario lo pagano soprattutto gli anziani, quasi un quarto della popolazione romana. Invece di tagliare i rami secchi, ma floridi di debiti, delle società mangiasoldi controllate dal Campidoglio e più volte vanamente promesso dal Sindaco, si tartassano, si puniscono, si caricano di disagi i cittadini con particolare accanimento contro i disabili, i più deboli, i senza ascolto.
Il trasporto pubblico è in ginocchio in ogni senso. Con la soppressione di molte linee, con la riduzione delle corse, con molti bus inagibili nei depositi, il cronico disservizio ha superato ogni limite accettabile. Solo i giovani in gamba possono prendere d’assalto i mezzi che passano pieni fino a scoppiare dopo attese interminabili.
Con il rincaro delle tariffe delle strisce blu e della Ztl, l’uso dell’auto è fuori dalla portata di molte tasche. I più tonici e con energie ancora da vendere circolano con gli scooter a loro rischio e pericolo per le strade ridotte a groviera come mai nel passato.
Roma aspira ad entrare nella rete mondiale (promossa dall’Oms) della città amiche degli anziani (ambiente urbano accessibile). “Ma mi faccia il piacere..!”, direbbe Totò.
Quando non sono ridotti a dormitori, i parchi e i giardini pubblici soffrono di incuria e di stato di abbandono da vergognarsi. Non solo per la terza età, ma anche per le masse di turisti, i bagni pubblici sono introvabili, quando, addirittura, non sono stati sepolti sotto il cemento come in piazza San Silvestro.
Da Parigi a Tokio le toilette diffuse a tappeto si caratterizzano per il profumo di pulito e per la musica sopra il water.
Le panchine lunghe le strade cittadine rappresentano una rarità da collezionisti per gli sfiancati passanti, mentre in diverse città europee, si trovano in ogni angolo di strada installate persino dalla generosa offerta dei cittadini (come da noi le panche dei fedeli nelle chiese).
E che dire dei semafori che sono contro il lento incedere dei vecchi! Il verde pedonale dura pochissimi secondi e, quando non succede di peggio, imprigiona in mezzo alle auto il malcapitato dai capelli bianchi.
Non solo gli anziani, ma tutti i romani, andrebbero premiati per la loro pazienza e spirito di sopportazione messi a dura prova dall’invivibilità della capitale. Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
Romano Bartoloni
Presidente Sindacato Cronisti Romani