ADDIS ABEBA (Etiopia) – Un giornalista della Bbc è stato arrestato dai soldati etiopici nel Tigray, dove da novembre è in corso un sanguinoso conflitto tra le Forze armate di Addis Abeba ed i ribelli del Fronte popolare di liberazione tigrino. Lo ha reso noto la stessa emittente britannica, che cita testimoni, secondo cui Girmay Gebru è stato fermato da militari in uniforme nella capitale della regione, Makallè.
Intanto, nel weekend il Financial Times aveva reso noto che un traduttore che lavora per il quotidiano e un altro che lavora per l’agenzia francese Afp erano stati arrestati sempre dai soldati nella stessa città.
«Stiamo facendo tutti i passi possibili per assicurare il rilascio di Alula Akalu e Fitsum Berhane, arrestati mentre lavoravano per l’Ft e l’Afp per un viaggio autorizzato dal governo a Makallè», si legge in un comunicato del quotidiano britannico, che ha reso noto di aver sollevato la questione con le autorità competenti, «mentre lavoriamo per capire le ragioni degli arresti».
Fitsum Berhane è stato arrestato nella sua abitazione dopo aver lavorato per tre giorni per l’Afp insieme ad un team accreditato. «Non siamo stati informati di accuse specifiche a carico di Fitsum Berhane. La sua collaborazione con un media non dovrebbe essere motivo di un arresto, e chiediamo il suo rilascio immediato», ha dichiarato il direttore delle Global News di Afp, Phil Chetwynd.
Gli arresti sono scattati pochi giorni dopo l’annuncio dell’ufficio del premier etiopico, Abiy Ahmed, secondo cui era stato garantito l’accesso dei media, tra cui le tre testate che hanno denunciato il fermo di un membro del loro staff, alla regione.
Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) almeno quattro persone che lavorano per i media che coprono il conflitto nel Tigray sono state arrestate. Il Comitato ha puntato il dito contro le dichiarazioni di un funzionario del partito al governo che annunciava l’adozione di misure contro chi «stava cercando di fornire informazioni falsate» ai giornalisti internazionali nel Tigray, citate dall’agenzia di stampa etiopica.
«La scarsità di notizie indipendenti provenienti dal Tigray durante questo conflitto era già altamente allarmante. Ora gli arresti messi in opera dai militari etiopici di giornalisti e lavoratori dei media provocherà senza dubbio paura ed autocensura», ha affermato Muthoki Mumo, rappresentante del Comitato per l’Africa subsahariana. (adnkronos/dpa)
Dall’Esercito che ha fermato anche due traduttori del Financial Times e dell’Afp