ROMA – Un altro video, messo in rete ieri dall’Isis, con un altro giornalista prigioniero: si tratta del britannico John Cantlie che, vestito ancora una volta di arancione, – come le altre vittime della ferocia dei terroristi islamici nelle immagini diffuse on line -, dice di essere stato catturato nel 2012 e di non sapere se vivrà o morirà.
Nel video, ben montato e girato con cura come tutti gli altri realizzati dallo Stato Islamico e intitolato “Prestatemi attenzione” (Lend me your ears), il giornalista, che ha lavorato per il Sun, il Sunday Times e il Sunday Telegraph, sembra rivolgere una sorta di appello ai Paesi occidentali, non solo alla Gran Bretagna: “So cosa state pensando: lo fa solo perché è prigioniero, ha una pistola puntata alla testa ed è stato costretto. È vero, sono prigioniero, non posso negarlo: ma dato che sono stato abbandonato dal mio governo e la mia sorte è nelle mani dello Stato Islamico, non ho niente da perdere”. E ancora: “Dopo le due disastrose operazioni in Iraq e Afghanistan, perchè i nostri governi vogliono essere coinvolti in un altro conflitto?”.
Quindi Cantlie spiega: “Vi dirò cosa muove l’Isis veramente. Vi spiegherò perché altri ostaggi europei sono stati liberati, visto che i loro governi hanno deciso di trattare, mentre Usa e Gb li lasciano a loro stessi. Possiamo cambiare le cose ma solo se voi, il popolo, deciderete di agire ora. Seguitemi nei prossimi programmi”. Perchè, annuncia il reporter, “vi mostrerò la verità di quello che è avvenuto”. Al momento, non è stata confermata l’autenticità del video.
E’ il britannico John Cantlie, prigioniero da due anni: “No so se vivrò o morirò”