ROMA – «Non si era mai visto, nello stesso comunicato, il sindacato, che dovrebbe rappresentare tutti i giornalisti Rai, difendere una testata per attaccarne un’altra. Un sindacato sta dalla parte di tutti i giornalisti e del loro lavoro, non fa una pagella di buoni e cattivi e, per di più, non entra nelle scelte editoriali che non attengono certo ai suoi compiti». Lo affermano Elisa Billato e Americo Mancini, consiglieri di “Pluralismo e Libertà” nell’esecutivo Usigrai, in riferimento a una nota in cui la maggioranza del sindacato interno dei giornalisti Rai «difendeva il Tg1 dagli attacchi del segretario della Vigilanza, Massimiliano Capitanio, contestando invece la linea editoriale del Tg2 «di pieno sostegno alla presidenza Trump».
Billato e Mancini affermano che «la maggioranza dell’esecutivo, con questo documento, ha certificato – se ce ne fosse ancora bisogno – di non essere più un sindacato, ma una lobby politica».
A giudizio dei consiglieri di “Pluralismo e Libertà” «è veramente arrivato il momento di una svolta. In Rai non esistono giornalisti buoni o cattivi. Cerchiamo tutti di fare al meglio il nostro lavoro ed ovviamente siamo contrari a questo tentativo della maggioranza dell’esecutivo di dividerci. Come Pluralismo e Libertà ci battiamo da anni perché l’Usigrai torni ad essere il sindacato di tutti. E questo a beneficio di tutte le giornaliste ed i giornalisti Rai, ma anche della stessa credibilità della politica».
Ma andiamo per ordine. Massimiliano Capitanio, deputato della Lega e segretario della Commissione di Vigilanza Rai, ha dichiarato che «il Tg2 ha salvato la faccia alla Rai dando un’ottima copertura dei drammatici fatti di Washington, garantendo una diretta dalle 21 alle 23.20. RaiUno e il Tg1 hanno preferito, invece, occuparsi di “pacchi”. Qualcuno dovrà rendere conto di questa scelta editoriale. Poi non stupiamoci se, quando si verificano fatti eccezionali, molti italiani migrano verso altre tv private».
A giudizio di Capitanio «con poche eccezioni, la Rai ha scritto una pessima pagina di servizio pubblico radiotelevisivo. La Lega presenterà un’interrogazione in Vigilanza per chiedere una relazione dettagliata sulla gestione della notizia, sull’impiego dei corrispondenti e sui dati di ascolto. Sarà l’occasione per fare il punto sui soldi investiti dalla Rai nelle sedi all’estero, sull’utilizzo degli inviati e sulla gestione dei servizi. Ogni risposta non potrà, comunque, cancellare l’assordante silenzio di RaiUno e del Tg1».
A replicare a Capitanio è stato il Cdr del Tg1 respingendo le critiche. «La copertura – afferma il Cdr del Tg1 – c’è stata con una edizione straordinaria di 30 minuti circa ed ha anche dato ottimi risultati sul piano degli ascolti».
«Le testate Rai nel loro insieme – aggiunge il Cdr del Tg1 – hanno coperto come dovuto gli eventi drammatici di Washington in un quadro di suddivisione complessiva degli spazi. Questo fatto, nell’opinione del cdr, dimostra, per altro, l’esigenza di un rapido ripristino dell’edizione notturna del Tg1, che a causa dell’emergenza sanitaria è stata sospesa, ma che ora andrebbe ripresa. Questa è l’occasione per rinnovare all’Azienda e alla Direzione l’invito a sciogliere questo nodo, che rimanda al tema più generale dell’identità e della funzione del Tg1 nell’offerta informativa del Servizio Pubblico».
Quindi, la nota della maggioranza dell’Esecutivo Usigrai, secondo cui, l’altra sera «la Rai ha garantito ampia copertura mediatica dei fatti di Washington. E gli attacchi del Segretario della Commissione di Vigilanza, Massimiliano Capitanio, sono strumentali. Il Tg1 ha fatto una straordinaria in seconda serata. E, come è giusto che sia la Rai ha garantito copertura con le all news tv e radio (Rainews24 e Giornale Radio-Radio1), e con una staffetta tra i 3 tg generalisti». Quindi, l’attacco al segretario della Commissione di Vigilanza e al Tg2: «Forse l’attacco di Capitanio serve a distrarre dal dibattito che deve essere aperto – all’esterno e all’interno della Rai su come e quanto un tg del Servizio Pubblico, il Tg2, in questi anni abbia scelto una linea editoriale di pieno sostegno alla presidenza Trump, come più volte denunciato dall’Usigrai, ma rimasto inascoltato».
Non si è fatta attendere la replica di Capitanio: «Le posizioni del Cdr del Tg1 e di Usigrai sono imbarazzanti. Anziché difendere il giornalismo e il diritto degli abbonati a essere informati, assistiamo a una servile difesa degli errori della direzione e, peggio ancora, a un attacco politico al Tg2, l’unica testata ad aver onorato il mestiere, insieme a poche eccezioni di RaiNews24 e Gr1. Prendiamo atto che l’intero Cdr del Tg1 nega l’evidenza dei fatti e che non si sia accorto che su Rai 1 fino alle 23.15 è andato in onda uno spettacolo di intrattenimento».
«È falso parlare di edizione straordinaria, perché, con colossale ritardo, si è trattato di uno spazio programmato. Preoccupa che lo stesso Cdr pensi di poter impedire alla Commissione parlamentare di vigilanza di fare il proprio lavoro nell’interesse dei cittadini che pagano il canone. Quanto all’attacco di Usigrai al Tg2, si commenta da solo: è l’unico sindacato che attacca i lavoratori per difendere i padroni politici». (giornalistitalia.it)