ANKARA (Turchia) – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è nuovamente scagliato contro la stampa internazionale dopo le critiche mosse da numerosi quotidiani, in particolare Usa, alla linea di Ankara verso i gruppi armati jihadisti, in particolare l’Isis.
Erdogan ha, fra l’altro, accusato il New York Times per un articolo – che ha definito “vergognoso, ingobile e infondato” – pubblicato ieri sul boom di reclute turche per il gruppo armato jihadista sunnita, responsabile di numerose atrocità in Siria e Iraq.
L’opposizione turca e la stampa internazionale hanno più volte accusato il governo islamico di Ankara di appoggiare i gruppi jihadisti in Siria e di consentire il libero passaggio di armi e miliziani attraverso i suoi confini.
Il governo turco ufficialmente ha sempre negato. Ma nei giorni scorsi anche l’ex-ambasciatore Usa ad Ankara, Francis Ricciardone, ha confermato che “i turchi francamente hanno lavorato con questi gruppi, compreso il Fronte al Nusra”.
Nell’articolo di ieri, il New York Times riferisce che il quartiere popolare di Hacibayram, nel cuore di Ankara, è diventato un centro di reclutamento di aspiranti miliziani Isis. Si ritiene che fra mille e 3.000 turchi abbiano aderito all’Isis.
Diversi media Usa hanno criticato negli ultimi giorni la Turchia, paese membro della Nato, per il suo rifiuto di appoggiare l’offensiva militare che Washington intende lanciare contro il gruppo armato jihadista. In un editoriale, il Wall Street Journal ha parlato fra l’altro del “nostro non-alleato ad Ankara”. (Ansa)
Il New Tork Times e altri quotidiani accusano Ankara di appoggiare l’Isis