LIVORNO – «Un augurio speciale al nuovo direttore del Tirreno, Stefano Tamburini. Siamo ottimisti che lo storico giornale livornese, sotto la sua gerenza, confermerà il ruolo di voce fondamentale nel dibattito democratico in Toscana. Voglio ricordare che l’attuale Tirreno, sorto nel 1877 come Telegrafo, è stato da sempre una fucina di talenti giornalistici e Tamburini è uno di questi. Il suo subentro a Fabrizio Brancoli, cui va il nostro augurio per il proseguo della carriera, rappresenta tra l’altro l’inizio dell’attività editoriale della nuova proprietà».
Così il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, si è espresso nel salutare l’avvio oggi, mercoledì 16 dicembre, della direzione di Stefano Tamburini al Tirreno di Livorno, che coincide con l’inizio dell’attività della Sae di Alberto Leonardis che, subentrando al gruppo Gedi, pubblicherà il Tirreno, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio e la Nuova Ferrara.
Tamburini, formatosi giornalisticamente alla redazione di Piombino del Tirreno con Ilvio Barlettani, ha svolto ruoli apicali nel gruppo e in particolare al Centro di Pescara e alla Gazzetta di Reggio.
Oggi, nel suo primo giorno di direzione, il Tirreno esce con sedici pagine in più e un’edizione in cui spicca, tra l’altro, la pubblicazione dei nomi, a partire dai 209 dipendenti, di coloro che tra il 1976 e il 1977, assieme all’allora sindaco di Livorno, Alì Nannipieri, salvarono il giornale dalla chiusura trasformando il Telegrafo in Tirreno. (adnkronos)