Odg e Assostampa Molise a direttori e colleghi: “Cestinate le notizie non certificate”

“Sbarriamo la strada ai non giornalisti”

Enzo Cimino (presidente Odg Molise) e Giuseppe Di Pietro (presidente Assostampa Molise)

CAMPOBASSO – «Il nostro settore sta vivendo una crisi profonda, a causa di diversi fattori, tra cui la diffusione massiva dei social che, erroneamente, il pensiero corrente ritiene possa rendere inutile l’intermediazione dei giornalisti e dei canali tradizionali dell’informazione professionale e di qualità». A chiamare la categoria ad una riflessione sono i presidenti di Ordine dei giornalisti e Assostampa Molise, Vincenzo Cimino e Giuseppe Di Pietro, che incalzano: «Il Pubblico, ma anche il settore privato, ricorre massivamente e surrettiziamente alla diffusione di notizie senza passare per un ufficio stampa, che garantisca professionalità e deontologia. Si utilizzano i social per video messaggi senza contradditorio, le piattaforme di messaggerie per notizie e news, oppure comunicati stampa firmati da dirigenti o amministratori. Mentre per altre categorie professionali questo non avviene (ingegneri, avvocati, ecc.), l’informazione viene derubricata a settore accessorio affidato al primo convenuto».
«Oltre alle notizie spazzatura, – proseguono Cimino e Di Pietro – la comunicazione che utilizza gli iscritti all’Ordine cancella anche migliaia di posti di lavoro che potrebbero, invece, rappresentare uno sbocco occupazionale concreto per i giornalisti, con riverberi positivi per il nostro Istituto di previdenza».
«Per arginare la grave degenerazione, – affermano i presidenti di Ordine e Assostampa Molise – che si riflette anche sulla qualità finale dell’informazione e quindi sul diritto del cittadino ad avere notizie verificate, le redazioni possono attuare una prima diga ignorando le fonti non riconosciute dalla Legge 150/2000».
Ordine dei giornalisti e Associazione della stampa del Molise, invitano, pertanto, i direttori delle testate e i colleghi delle redazioni a «cestinare le fonti diverse da uffici stampa o da non iscritti all’albo dei giornalisti. In questo modo, oltre alla creazione di posti di lavoro, si favorirà il ritorno della centralità dei media nei processi informativi, il rafforzamento del mercato e la tutela dell’utente finale. Continuare ad assecondare questa pratica autolesionista, significa accelerare il processo disgregante del settore e della professione, mentre lo sbarramento alle notizie non certificate rafforzerà la battaglia che Odg e Asm stanno conducendo contro l’esercizio abusivo della professione». (giornalistitalia.it)

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