Alla Ledi srl (unico offerente) l’affitto del ramo d’azienda fino al 31 luglio 2021

I Ladisa salvano La Gazzetta del Mezzogiorno

Sebastiano e Vito Ladisa

ROMA – La Gazzetta del Mezzogiorno è salva. Lo storico quotidiano di riferimento di Puglia e Basilicata, fondato 133 anni fa da Martino Cassano come Corriere delle Puglie, poi assorbito da una successiva testata concorrente, La Gazzetta di Puglia, fino a dar vita alla Gazzetta del Mezzogiorno, non chiuderà.
C’è un nuovo editore, che prenderà in affitto fino al 31 luglio 2021, come previsto nel bando di gara del Tribunale Fallimentare di Bari, il ramo di azienda della fallita Edisud spa, garantendo la continuità delle pubblicazioni della Gazzetta del Mezzogiorno.
Ad aggiudicarsi la gara è stata – unico offerente – la Ledi srl, del gruppo Ladisa di Bari (ristorazione collettiva e commerciale in tutta Italia, ed altre attività collegate). «Ma la priorità – evidenziano i giornalisti nel darne notizia sul sito della Gazzetta on line – è non fermare le pubblicazioni neanche per un giorno in attesa del subentro».
Quello di domani, venerdì 20, sarebbe dovuto essere l’ultimo giorno di lavoro, data fissata dal Tribunale fallimentare il 3 novembre per la fine dell’esercizio provvisorio, concesso a metà giugno dopo il fallimento Edisud, e il numero in edicola sabato 21 rischiava di essere l’ultimo. Così non sarà.
Il gruppo Ladisa aveva già sottoscritto martedì un protocollo d’intesa con le rappresentanze sindacali dei giornalisti e dei poligrafici, e si impegna – come era previsto peraltro nel bando di gara – a mantenere inalterati gli organici (147 i lavoratori dipendenti).

Franco Sebastio

Adesso il gruppo imprenditoriale barese, che fa capo ai fratelli Sebastiano e Vito Ladisa, e che ha come presidente del consiglio d’amministrazione l’ex procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, per una breve stagione anche assessore alla cultura di Taranto, ha tre giorni di tempo per riprendere le pubblicazioni e 15 giorni per firmare il contratto. Tuttavia – di legge in una nota – «l’azienda nelle prossime ore farà pervenire al Tribunale una istanza con la quale chiedere di non sospendere neanche per un giorno le pubblicazioni del giornale per consentire alla testata di continuare a informare i lettori soprattutto in questo periodo di pandemia». La Gazzetta del Mezzogiorno fu peraltro uno dei pochissimi quotidiani italiani a non interrompere le pubblicazioni neanche all’indomani dell’8 settembre 1943, quando l’Italia si arrese agli Alleati…
«La Ledi srl – assistita nell’intera operazione dagli advisor legali Vito Vincenzo Chionna e Michele Lobuono oltre che dagli advisor lavoristici Gianni Di Cagno e Fabio Di Cagno (Studio Polis) e dall’advisor finanziario Ignazio Pellecchia – scongiura l’estinzione del più antico e seguito quotidiano di Puglia e Basilicata oltre che il licenziamento di 147 dipendenti che sarebbe ineluttabilmente conseguito alla cessazione dell’esercizio provvisorio fallimentare già decisa dal tribunale a decorrere dal 20 novembre 2020. Anche all’esito della stipulazione notarile del relativo contratto – si legge in una nota diffusa da Ledi – ciò potrà contribuire ad un’opera di risanamento gestionale dell’intera attività editoriale nel rispetto sia delle prerogative dell’impresa, sia delle corrette relazioni sindacali che già hanno portato al perfezionamento – come consentito dal bando – di pur limitati accordi con le rappresentanze sindacali di giornalisti e poligrafici, sia delle procedure a tutela dei beni dichiarati cosiddetti “di interesse storico” dalla Sovrintendenza Beni Culturali di Puglia, sia soprattutto dell’interesse diffuso dell’opinione pubblica a non perdere la più importante testata giornalistica del territorio pugliese e lucano».
Il gruppo Ladisa ha espresso anche interesse all’acquisto della testata, quando, nel luglio 2021, avrà termine il fitto del ramo di impresa e si procederà alla definitiva aggiudicazione.
Non saranno certo mesi facili, da qui a luglio; ma da un lato il gruppo Ladisa ha ingenti risorse, dall’altro la Gazzetta del Mezzogiorno, diretta da Giuseppe De Tomaso, ha ancora un forte richiamo per le popolazioni e le comunità di Puglia e Basilicata; è radicata nel territorio con una fitta rete di corrispondenti che, se anche parzialmente sfilacciata per l’incuria e l’ottusità dei suoi ultimi gestori, le consente di informare puntualmente su eventi ed esigenze dell’intero territorio delle due Regioni; può contare su una redazione di qualità, con redattori a tempo pieno e part time distribuiti anch’essi sul territorio (anche se con alcune redazioni decentrate chiuse, ma con i capoluoghi comunque presidiati col telelavoro già prima del Covid-19) e con collaboratori contrattualizzati di collaudata professionalità, oltre alla rete di collaboratori “a pezzo” di riconosciuta affidabilità e bravura.
Il capitale umano, insomma, c’è. Adesso si aggiunge quello economico-finanziario. E molte idee rimaste per troppo tempo solo sulla carta, quando non osteggiate dalla vecchia gestione, potranno ridare slancio alla più articolata voce di Puglia e Basilicata. (giornalistitalia.it)

Giuseppe Mazzarino

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