ROMA – Continua la strage degli innocenti, la strage degli indifesi anziani nell’indifferenza generale, come fossero predestinati dalla sorte pandemica inevitabile, come fosse scattata la legge del contrappasso dopo un lungo illusorio periodo di longevità. Crescono, si moltiplicano i contagi ad ogni età, ma a lasciarci la pelle sono quasi sempre loro, che rappresentano il 95,4 dei morti per Covid.
Agghiacciante l’ultimo bollettino di guerra certificato dall’Istituto superiore di sanità l’11 novembre scorso: 39.823 su un totale di 41.737 sono le vittime fra le generazioni over 60, dai 60 ai 90 anni e più e che rappresentano un quarto della popolazione italiana.
Sotto la soglia dei 60 anni sono 1.914 i morti, ne uccide di più l’influenza stagionale. Una lista nera che si allunga ogni giorno, una lista nera di nonni fino a ieri festeggiati come gli angeli della casa, il generoso bancomat per figli e nipoti, oggi condannati a morire eliminati nella solitudine e nell’abbandono senza il conforto dei loro cari ai quali hanno dedicato la vita.
Ed ecco la lista nera dei caduti anziani per fasce d’età.
Dai 60 ai 69 anni = 4.131
Dai 70 ai 79 anni = 10.703
Dagli 80 agli 89 anni = 17.153
Dai 90 in su = 7.836
Anche i sopravvissuti rischiano la rottamazione, la pena virale capitale perché colpevoli di aver altre patologie a rischio, o semmai la segregazione a vita fra le quattro mura domestiche senza una presenza amica e, soprattutto, stressati e depressi dall’ansia e dall’angoscia di non farcela più perché inarrivabile il soccorso sanitario e terapeutico. Eppure in altri Paesi, è diventata prioritaria l’assistenza domiciliare agli anziani vulnerabili giudicata un’arma efficace nella lotta contro il male del secolo. (giornalistitalia.it)
Romano Bartoloni
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