Quattro giornali già in vendita. Così si distrugge l’intero sistema informativo italiano

Gruppo Gedi in sciopero: quotidiani locali a rischio

ROMA – Giornalisti dei quotidiani locali del Gruppo Gedi in sciopero contro la dismissione dei giornali del Gruppo Gedi, ex Finegil. Da oggi alle 11.30 di domani, sabato 3 ottobre, incrociano le braccia i giornalisti dei quotidiani Il Tirreno, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, Il Mattino di Padova, Corriere delle Alpi, Il Piccolo, La Nuova Ferrara, La Nuova Venezia, La Provincia Pavese, La Sentinella del Canavese, La Tribuna di Treviso e Il Messaggero Veneto. Pertanto, sono stati sospesi gli aggiornamenti dei siti web e domani i giornali non saranno in edicola.

John Elkann

I giornalisti, che riuniti in assemblea hanno affidato ai Cdr un pacchetto di cinque giornate di sciopero, denunciano che «la notizia della trattativa di vendite di quattro giornali del gruppo Gedi (Il Tirreno, La Gazzetta di Modena, La Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara) giunge dopo un periodo di disinteresse totale dei vertici del gruppo rispetto alle dinamiche delle singole redazioni dei 13 giornali Gnn ex Finegil».
«La volontà di dismettere alcune, o tutte le testate ex Finegil, era evidente da tempo, nonostante – spiegano i giornalisti – le rassicurazioni date nell’unico incontro avuto quest’anno con l’amministratore delegato e il direttore editoriale di Gnn. L’operazione in corso è particolarmente grave, nelle dinamiche e negli effetti, perché porterà alla distruzione dell’esperienza che da più di 40 anni rappresenta Finegil: un’informazione locale libera e indipendente legata a un grande gruppo editoriale (Editoriale L’Espresso, poi Gedi). Questo ha garantito giornali di qualità in decine di province italiane».
«È evidente – sottolineano i giornalisti del Gruppo Gedi – che l’intenzione, se confermata, di vendita a editori che mai hanno fatto questo mestiere, distrugge questo modello e indebolisce l’intero sistema informativo italiano. La politica, dal Parlamento ai singoli Consigli comunali interessati, dovrebbero interrogarsi su cosa sta creando la legge che impone un tetto del 20% dei quotidiani nelle mani di un singolo editore».
A giudizio dei giornalisti, «se le notizie dovessero trovare conferma, avremo in pochi mesi un gruppo Gedi che svende quotidiani regionali (il Tirreno) e provinciali (Nuova Ferrara, Gazzetta di Reggio e Gazzetta di Modena) per poter comprare un altro quotidiano nazionale come il Sole 24 ore».
I giornalisti chiedono, quindi, «ad un gruppo imprenditoriale leader in Italia, con i piedi ben piantati da sempre nel mondo dell’informazione, se l’operazione ideata e avviata solo pochi mesi dopo avere assunto la guida del principale gruppo editoriale italiano rappresenta solo un’operazione contabile o se è stata valutata la sua sostenibilità futura, anche a breve termine, sia per le persone coinvolte dalla cessione che per le testate che svolgono un servizio importante nelle loro comunità. Aspetti che non dovrebbero essere indifferenti ad un imprenditore “responsabile”, con la sua lunga storia e il ruolo indiscusso che esercita nel mercato e che vuol continuare ad esercitare».
«A questo punto – incalzano i giornalisti – la richiesta che facciamo all’editore, oltre a quella di convocare immediatamente i Cdr coinvolti nella trattativa di vendita rispondendo alla loro richiesta già avanzata martedì e finora disattesa, è quella di venderci tutti, ma venderci in blocco. In questo modo potremo salvaguardare conoscenze, esperienze e, più in generale, un modello di informazione glocal che ha avuto successo e che in quasi tutte le realtà rende ancora economicamente, a differenza della stampa nazionale che appare in una crisi disastrosa». (giornalistitalia.it)

 

I commenti sono chiusi.