Criticità nella rottamazione delle frequenze e nella sostituzione dei televisori

Siddi: “Banda 700 senza criteri e certezze”

Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni

ROMA – «Sulla banda 700 MHz i broadcaster stanno rispettando i tempi, ma stanno emergendo criticità ad esempio sulla rottamazione delle frequenze per le tv locali, perché mancano criteri e certezze per gli indennizzi». Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni, ha dichiarato al quotidiano Il Sole 24 Ore ha fatto il punto della situazione sottolineando anche che «procede molto lentamente la sostituzione degli apparecchi nelle famiglie, e questo richiede una più pressante ed efficace campagna di comunicazione istituzionale verso i cittadini».
I broadcaster, infatti, sono pronti e Confindustria Radio Tv  rivendica il proprio contributo alla consultazione indetta dal Mise sulla campagna di comunicazione da avviare per accompagnare il processo nei prossimi due anni.
Fra le criticità che si sono riscontrate in questa prima fase – il processo è partito sul territorio a gennaio di quest’anno – la lenta sostituzione dei ricevitori obsoleti presso gli utenti. Fra le motivazioni di questa lentezza la percezione della distanza nel tempo del passaggio tecnologico (giugno 2022), che spinge gli utenti a rimandare gli acquisti: questo avviene nonostante ci sarà una prima discontinuità  tecnologica, con conseguente passaggio in nero di alcuni ricevitori nel settembre 2021 (abbandono della codifica in MPEG-2).
C’è poi la partenza in ritardo della campagna di comunicazione sui bonus Tv erogabili dal Ministero per le fasce più disagiate della popolazione, dicembre 2019, troppo a ridosso degli acquisti natalizi; l’effetto Covid-19, lockdown e sospensione di eventi di richiamo (olimpiadi e Europei di calcio), che sono catalizzatori per l’acquisto di nuovi monitor Tv.
Altra criticità è quella dei bonus e della sostituzione degli apparecchi obsoleti. Sui bonus si ravvisa una prima criticità: i fondi stanziati dal Mise per finanziare gli acquisti sono 151 milioni di euro complessivamente, da erogarsi fino ad esaurimento ed entro il dicembre 2022.
Secondo i dati anticipati dal Ministero, sono circa 197.000 i contributi erogati, pari al 6,5% del totale al 16 settembre scorso. Durante il lockdown i terminali venduti con il bonus (fra televisori e decoder) sono scesi sotto la soglia del 10.00 pezzi, e solo da maggio si è registrata una ripresa che è dell’ordine dei 30.000 pezzi al mese, ancora insufficiente a sfruttare i fondi stanziati.
Il tema è critico perché al di là dell’accesso ai bonus, anche la sostituzione dei televisori, va a rilento e l’industria dei rivenditori di elettronica ha più volte indicato i rischi di concentrare la vendita nei mesi “caldi” del passaggio, per motivi logistici. Inoltre, come sottolineato da Fub, incaricata del monitoraggio periodico, sono molti i terminali nelle case degli italiani che necessitano di sostituzione. La campagna informativa per tutti questi motivi deve partire presto e supportare l’intera transizione.
Franco Siddi ricorda che un aspetto importante per Confindustria Radio Televisioni, che dovrebbe far parte della campagna informativa agli utenti, è quello dell’incentivazione della rottamazione dei terminali in un’ottica green. A tal proposito Crtv ha creato un sito dedicato alla transizione con informazioni puntuali sui passaggi per utenti, operatori, installatori.
Altro aspetto critico della transizione è quello del ritardo nell’indicare le misure per gli indennizzi per la rottamazione delle frequenze delle televisioni locali. Nei giorni scorsi Confindustria Radio Televisioni è stata audita dall’Agcom nell’ambito della consultazione pubblica sulla definizione delle procedure per l’assegnazione dell’ulteriore capacità trasmissiva disponibile in ambito nazionale e delle frequenze terrestri (delibera n. 232/20/CONS). Si tratta dell’assegnazione, a titolo oneroso, alle emittenti nazionali di ulteriori due mux liberatisi a seguito del riassetto della banda 700MHz.
Confindustria Radio Tv ha chiesto all’Agcom di voler considerare, tra le altre cose, anche alla luce della congiuntura economica in atto derivante dall’emergenza sanitaria – i cui effetti sono ancora sconosciuti – una rideterminazione finale del valore economico dei lotti e una rateizzazione dei pagamenti su un arco temporale adeguato e che le offerte economiche prodotte siano da intendersi a titolo di contributo per i diritti d’uso dello spettro radio ai sensi dell’articolo 35, comma 1, del Codice, per l’intera durata dei diritti, in analogia a tutte le precedenti gare per l’assegnazione di frequenze. (giornalistitalia.it)

 

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