NAPOLI – Giancarlo Siani è giornalista professionista: il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, e il presidente dell’Odg Campania, Ottavio Lucarelli, hanno consegnato il tesserino bordeaux alla famiglia del cronista del quotidiano Il Mattino, ucciso 35 anni fa dalla camorra.
La consegna è avvenuta al Cinema Modernissimo di Napoli, preceduta da una cerimonia a Rampe Siani, il luogo in cui il giovane giornalista è stato ucciso dalla criminalità organizzata il 23 settembre 1985. A pochi passi dalla casa in cui abitava, nel quartiere Arenella.
Presenti tra gli altri, il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, l’assessore comunale Alessandra Clemente, il responsabile Fnsi alla legalità, Michele Albanese, i vertici delle forze dell’ordine e i rappresentanti della Fondazione Polis.
«Per noi – ha sottolineato Carlo Verna – è un orgoglio consegnare il tesserino speciale alla famiglia di Giancarlo. Conoscevo personalmente il desiderio di Giancarlo di diventare giornalista professionista. Per lui era la tappa di un percorso. Per essere consacrato quello che davvero è stato: giornalista giornalista».
«Se siamo tutti qui dopo tanti anni – ha affermato don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis – significa che c’è la consapevolezza che la morte e l’uccisione di un innocente fa solo del male e speriamo che ciò possa aiutarci a respingere il male della camorra».
«Giancarlo Siani rappresenta una figura importantissima per Napoli, un giornalista di 26 anni, ucciso in quel modo – ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico – per fare il suo lavoro, è un esempio positivo, che ricorda anche quanto la nostra città e la nostra regione siano feroci. Dobbiamo lottare ogni giorno, strada per strada, perché la città sia completamente liberata dalla camorra».
«Fu un errore non assumere prima Giancarlo, un errore professionale prima di tutto» ha, invece, ammesso Federico Monga, direttore del quotidiano Il Mattino, ricordando che Giancarlo «scriveva con uno stile diretto e senza fronzoli.
Discuto spesso con i giornalisti affinché abbiano uno stile chiaro che possa essere letto da tutti. Giancarlo sarebbe stato assunto di sicuro in seguito per le sue capacità, era un giornalista che cercava la verità»
«Quando parliamo di Giancarlo, parliamo di legalità», ha sottolineato il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli. «Giancarlo – ha aggiunto Lucarelli – è una figura importante anche per i giovani. L’idea di consegnargli il tesserino da professionista è nata un anno fa, durante una iniziativa a Torre Annunziata. Questa consegna non è un fatto simbolico, è una cosa in cui crediamo molto. Legalità significa, infatti, lavoro vero ai giovani. Il tesserino di professionista alla memoria a Giancarlo Siani consegnato ai familiari – ha detto ancora Lucarelli – è una scelta etica che va nel segno della legalità e del lavoro vero per le nuove generazioni di giornalisti. Giancarlo è sempre più un simbolo per l’informazione corretta e libera da condizionamenti e ricordarlo significa soprattutto portare avanti ogni giorno il suo messaggio per il lavoro e la lotta alla camorra. Troppi giovani giornalisti continuano ad essere sfruttati e massacrati con paghe da fame».
«Siamo orgogliosi di annoverare tra gli eroi della nostra città Giancarlo Siani che, a soli 26 anni, morì perché non si girò dall’altra parte e raccontò gli intrecci tra camorra e politica», ha affermato, dal canto suo, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.
Per il sindaco di Napoli «la democrazia ha bisogno di un giornalismo libero e autonomo allora come ora». De Magistris ha deposto una corona sotto la targa in memoria di Giancarlo. Una cerimonia che quest’anno si è svolta senza la partecipazione delle scuole a causa del Covid. «Senza i ragazzi – ha dichiarato il sindaco – è tutto più amaro, ma la memoria non viene certo cancellata da una pandemia momentanea anzi mai come in questo momento c’è bisogno di impegno civile, di coraggio, di narrazione, di verità e di giornalisti autonomi e scomodi, di inchieste anche giudiziarie perché viviamo un tempo in cui il contagio criminale rischia di avanzare».
Infine, Paolo Siani, fratello di Giancarlo e parlamentare del Pd: «Oggi Giancarlo rivive non solo attraverso il suo volto sorridente di giovane di 26 anni, ma parla ai napoletani. Questo è il segnale che le cose si modificano, ma ci vuole impegno, coraggio e perseveranza».
Paolo Siani ha sottolineato il suo impegno e quello dei tanti che, in questi lunghissimi 35 anni, hanno portato avanti la battaglia per non far dimenticare Giancarlo e, ha evidenziato che «oggi arriva un momento molto importante: la consegna del tesserino da giornalista professionista ma anche l’iniziativa de Il Mattino che regala i suoi articoli». (giornalistitalia.it)