PARIGI (Francia) – Libération, lo storico quotidiano della gauche parigina, tenta il rilancio con la nomina di un nuovo direttore della redazione, il giornalista franco-israeliano Dov Alfon, che prende il posto di Laurent Joffrin ed ambisce a triplicare il numero di abbonamenti nel 2023 con una nuova formula incentrata sullo sviluppo del digitale e delle inchieste.
«Vogliamo raggiungere 110.000 abbonamenti nel 2023, contro 40.000 oggi», dichiara il direttore generale del gruppo, Denis Olivennes, intervistato dal settimanale Le Point. «Dov Alfon – aggiunge Olivennes – metterà in atto il cambiamento di Libération verso gli abbonamenti digitali, come ha già fatto» al quotidiano israeliano Haaretz, per il quale è stato corrispondente a Parigi e che ha diretto dal 2008 al 2011.
La storica testata parigina fondata, tra gli altri, da Jean-Paul Sartre «è e resterà un quotidiano di sinistra», assicura Olivennes, aggiungendo: «Sarà lo stesso quotidiano, ma prima di tutto digitale e che svilupperà, in modo particolare, l’inchiesta, il reportage e l’opinione». Il suo piano si basa su una «nuova organizzazione», con un «vero servizio di attualità, una redazione “seduta, come dice Dov Alfon”, che tratterà l’informazione immediata e una redazione “in piedi” che produrrà contenuti originali per Libé».
Il giornale potrà anche contare su «nuovi strumenti tecnologici ultraperformanti grazie all’acquisto del software di pubblicazione e di gestione di contenuti digitali del Washington Post», nonché «sui 180 giornalisti della redazione» che hanno approvato al 90% il progetto. (ansa)
Denis Olivennes con il nuovo direttore punta a triplicare gli abbonamenti entro il 2023