L’Isis minaccia di tagliare la testa anche all’inglese David Cawthorne Haines

Video Isis: decapitato anche Steven Sotloff

Steven Sotloff

Steven Sotloff

WASHINGTON (Usa) – Orrore su orrore. Dopo James Foley, lo Stato Islamico in Iraq e Siria (Isis) ha decapitato un altro giornalista, il trentunenne Steven J. Sotloff, americano della Florida, e minaccia di tagliare la testa anche all’inglese David Cawthorne Haines. Almeno altri due americani, tra cui una donna, inoltre, sono ancora nelle mani dei jidahisti.
Il video di 2 minuti e 46 secondi fa, probabilmente parte, della stessa ripresa effettuata in occasione della decapitazione di Foley e diffusa il 19 agosto scorso. La scena, infatti, è la stessa di quella che vede protagonista “John il britannico”, il boia di Foley che Scotland Yard avrebbe già identificato.
Insomma, l’Isis avrebbe eseguito la decapitazione di entrambi i giornalisti nella stessa giornata scegliendo di differirne la diffusione per  allungare la scia mediatica del terrore.
“Sono tornato Obama, sono tornato per la tua politica estera arrogante verso lo Stato Islamico”, recita infatti il boia nel video segnalato dal portale Site che monitora i siti web dei jidahisti.
Mentre continua, da parte dell’intelligence della Casa Bianca, l’esame del video pubblicato su Internet dall’Isis, cresce la rabbia per un’esecuzione avvenuta nonostante le suppliche di Shirley Sotloff, la madre del giornalista freelance catturato in Siria un anno fa, che si era direttamente rivolta al leader di Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, il califfo autoproclamato del mondo musulmano, chiedendo di concedere la grazia a suo figlio.
A spingere la donna a lanciare l’appello era stato il video con cui lo Stato Islamico ha mostrato al mondo la decapitazione del giornalista americano James Foley. L’Isis ha mostrato anche Steven Sotloff, minacciando di ucciderlo se Barack Obama non avesse fermato la sua operazione militare in Iraq.
“Steven è un giornalista innocente”, aveva detto la madre nel suo appello affermando che il figlio non può essere considerato responsabile per le azioni del governo degli Stati Uniti che non può controllare.
“Ha viaggiato molto nel Medio Oriente per parlare delle sofferenze dei musulmani sotto il gioco dei tiranni, è un uomo generoso che ha sempre cercato di aiutare i più deboli”.

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