TURBAT TEHSIL (Pakistan) – La giornalista Shaheena Shaheen Baloch, conduttrice di PTV Bolan, il servizio regionale della rete televisiva statale del Balucistan, e direttore della rivista Balochi Dazgohar, è stata assassinata dal marito a Turbat Tehsil, nel distretto pachistano di Kech in Belucistan. Era anche un’attivista e artista che si è battuta per i diritti umani e i diritti delle donne in Pakistan.
A scoprire l’autore del delitto e denunciarlo è stata la “Coalition For Women In Journalism” che, attraverso Maria Memon, ha chiesto alle autorità del Belucistan ed al governo federale pakistano di indagare rapidamente sul caso e di punire l’assassino di Shaheena.
Secondo la polizia Turbat, Amjad Raheem – zio materno di Shaheena – ha denunciato il marito Mehrab Ghichki quale autore dell’omicidio. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, dopo avergli esploso contro tre colpi di pistola, il marito ha portato la giornalista all’ospedale universitario di Turbat, dove è morta per le gravi ferite che avevano colpito organi vitali. Il sovrintendente della polizia del distretto Keech Najeeb Panjrani ha, infatti, dichiarato che l’uomo, dopo aver ucciso Shaheena nella residenza di suo zio, l’ha portata in ospedale ed è fuggito abbandonando l’auto sul posto. Immediatamente sono, quindi, scattate le ricerche dell’uomo da parte della polizia che ha disposto posti di blocco in tutta Turbat per arrestare l’omicida.
Nonostante i rapporti investigativi suggeriscano che si tratti di un “delitto d’onore”, la polizia non lo ha ancora catalogato come tale perché bisognerà accertarne il movente. Sostenitrice dell’uguaglianza di genere, Shaheena era nota per la campagna per l’emancipazione femminile in Belucistan. Aveva ricevuto numerose minacce di morte e avvertimenti intimidatori, ma non aveva mia voluto cedere alle intimidazioni.
Shaheena Shaheen, attraverso il suo lavoro, ha attivamente promosso l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne e, a giudizio di Kiran Nazish della Cfwij, «sebbene l’omicidio sia collegato al delitto d’onore, costituisce un pericoloso precedente per le giornaliste che lavorano in Balochistan, dove la libertà di stampa e i diritti delle donne continuano a essere violati in varie occasioni».
Direttore della “Coalition For Women In Journalism”, Kiran Nazish afferma che “questo è un caso senza precedenti. Un’altra giornalista è stata assassinata in Pakistan e il colpevole è l’uomo della sua vita. Questo è accaduto in una provincia in cui le forze di sicurezza hanno una grande presa sulla popolazione, ma non riescono a mantenere la legge e l’ordine. Lo Stato – incalza Nazish – continua a non fare nulla per le violazioni che le donne devono affrontare nel Paese. Se i colpevoli venissero puniti per gli abusi e gli omicidi di donne che si registrano nel Paese, queste violazioni cesserebbero. Il Pakistan ha un dovere nei confronti della sua popolazione femminile e ha assolutamente bisogno di esaminare immediatamente la questione».
Cfwij chiede, quindi, alle autorità del Belucistan di «trovare l’assassino di Shaheena e di punirlo per l’atroce crimine che ha commesso evitando, così, che possa farla franca».
Negli ultimi 10 mesi, questo è il secondo omicidio che si registra nel Paese. E il giorno prima dell’omicidio di Shaheena Shaheen Baloch, l’ex giornalista Sajid Gondal, direttore della Securities and Exchange Commission of Pakistan (Secp), è scomparso da Islamabad. La sua auto è stata, infatti, trovata di fronte al National Agricultural Research Center (Narc) su Park Road, che si trova a Chak Shahzad, e la sua famiglia afferma di non essere stata in grado di contattarlo. (giornalistitalia.it)