Tra gli aggrediti in due finiscono in ospedale con ferite e fratture. Quarantadue arresti

Belgrado: giornalisti nel mirino dei manifestanti

Ancora proteste a Belgrado

BELGRADO (Serbia) – La polizia ha arrestato nelle ultime ore a Belgrado 42 persone responsabili di episodi di violenza e dei disordini avvenuti durante le manifestazioni antigovernative dei giorni scorsi nella capitale serba. Negli scontri, avvenuti nella notte tra il 10 e l’11 luglio, sono rimasti feriti diversi giornalisti, fotoreporter e cineoperatori, tra i quali una reporter della Tanjug e una troupe dell’emittente televisiva N1. La peggio l’hanno avuta due giornalisti dell’agenzia Beta, finiti in ospedale con ferite e fratture.
Il capo della polizia Vladimir Rebic ha riferito che, fra gli arrestati, vi è anche l’autore di una aggressione ai danno di un giornalista della tv privata N1. Altre 71 persone coinvolte negli scontri a Belgrado erano state arrestate ieri.
La premier serba Ana Brnabic oggi ha rinnovato gli appelli a non manifestare in questa fase di forte ripresa dei contagi da coronavirus, poiché raduni e grandi assembramenti favoriscono inevitabilmente la diffusione del virus. È in vigore peraltro il divieto di raduno con più di dieci persone al chiuso e all’aperto.
«Per le proteste c’è sempre tempo, per la lotta al coronavirus non ce n’è più», ha detto. Sugli scontri a Belgrado sono intervenuti nelle ultime ore i ministri degli esteri Ivica Dacic e della difesa Aleksandar Vulin, che hanno ribadito la ferma condanna delle violenze e dei disordini organizzati, a loro avviso, non per la situazione di emergenza sanitaria ma con il solo scopo di destabilizzare il Paese e prendere il potere con la forza.
Ieri sera le manifestazioni antigovernative a Belgrado e in altre città si sono svolte pacificamente e senza gli incidenti dei giorni scorsi. (ansamed)

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