ROMA – Il Coronavirus ha rivoluzionato la nostra esistenza, a partire dal cambiamento più evidente e difficile da accettare: il divieto di uscire di casa adottato per contrastare il contagio nel corso della fase acuta della pandemia. La limitazione, durante il lockdown, ne ha portata con sé un’altra, fondamentale: la difficoltà o impossibilità per molti di svolgere la propria attività.
Chi ha continuato a lavorare ha dovuto farlo in una forma diversa, lo smart working. Alle trasformazioni che il Covid ha determinato nel mondo del lavoro, esaminate con l’aiuto dei ricercatori del Cnr, è dedicato il Focus dell’Almanacco della Scienza on line da oggi.
Dell’utilizzo dello smart working come modalità di lavoro stabile parlano Luisa Errichiello e Tommasina Pianese dell’Istituto di studi sul Mediterraneo e Antonio Tintori dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali; Umberto Maniscalco dell’Istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni esamina l’uso dei robot per lavori pericolosi e ripetitivi; le ricadute occupazionali della pandemia sulla filiera turistica sono al centro dell’intervento di Giampaolo Vitali dell’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile; la crisi che ha colpito i lavoratori della cultura e dello spettacolo è esaminato dal neuroscienziato Antonio Cerasa; l’accresciuta attenzione per l’adozione di un’agricoltura sostenibile in un settore che evidenzia anche problemi di siccità è esaminata da Marina Baldi e Beniamino Gioli dell’Istituto per la bioeconomia. Ma la pandemia ha anche portato a preferire per gli spostamenti l’uso dell’auto privata, come evidenziano Giovanni Sebastiani dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “Mauro Picone” e Paolo Santi dell’Istituto di informatica e telematica.
Il tema torna anche nel Faccia a faccia, in cui abbiamo incontrato Giorgio De Rita, segretario generale del Censis; in Altra ricerca, con il XXII Rapporto sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati; nelle Recensioni, in cui si parla dei volumi “La strada smarrita” (Laterza), “Bergoglionomics” (Minimum fax) e “Meno è di più” (Edizioni Terra Santa) e nei Video in cui Greta Falavigna dell’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile parla della necessità di una maggiore diffusione dell’e-commerce evidenziata dalla pandemia.
Nell’Editoriale Giovanni Maga, virologo dell’Istituto di genetica molecolare, ci mette in guardia sul rischio di una nuova crescita nella diffusione del virus legata ai comportamenti imprudenti di molti cittadini. (giornalistitalia.it)
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