Il fondatore di Repubblica: “Molinari non mi ha chiamato e non l’ha fatto neanche Elkann”

Eugenio Scalfari: “Verdelli cacciato in modo brutale”

Carlo Verdelli ed Eugenio Scalfari

ROMA – «Va così dal 14 gennaio 1976: “Io non lascio Repubblica. E domenica scrivo il mio pezzo, come sempre. Voglio tributare il mio saluto a Carlo Verdelli, il direttore liquidato, fatto fuori, cacciato in maniera brutale, e voglio porre alcune condizioni ambientali per il futuro, non per me, ma per il nostro giornale». A parlare, in un’intervista al Fatto Quotidiano, è Eugenio Scalfari, 96 anni, fondatore del quotidiano “la Repubblica”, che ha diretto fino al 1996, dopo che già da tempo aveva ceduto, insieme a Carlo Caracciolo, la proprietà a Carlo De Benedetti.

John Elkann

«Verdelli – sottolinea Scalfari – era il mio alter ego, mi piaceva molto. Ha colto subito lo spirito di Repubblica. Io gli ho offerto alcuni consigli, lui mi ascoltava e lavorava. Non meritava questo trattamento, è vergognoso».
Il padre di Repubblica non risparmia frecciate al nuovo direttore e all’editore annunciando, per domani, un pezzo di fuoco: «Maurizio Molinari non mi ha chiamato, certo non può convocarmi in ufficio perché siamo reclusi per la pandemia, però non mi ha telefonato e non l’ha fatto neanche l’editore John Elkann. Aspetto, poi tra un po’ mando il mio testo a Molinari». (giornalistitalia.it)

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