Accordo firmato solo dal Cdr. Contrarie Fnsi e Assostampa Umbra, Toscana e Romana

Corriere dell’Umbria: 25 giornalisti in Cigd a 0 ore

PERUGIA – Fnsi, Associazione Stampa Umbra, Associazione Stampa Toscana e Associazione Stampa Romana non hanno firmato l’accordo sindacale per l’attivazione della cassa integrazione in deroga, con la causale Covid-19, che il Gruppo Corriere ha richiesto in sede di esame congiunto al tavolo nazionale con la Fieg.
L’accordo è stato siglato dall’azienda e dalla maggioranza del comitato di redazione, con l’astensione di uno dei tre componenti, che ha espresso timori per le prospettive occupazionali e per il pregiudizio economico e contributivo di quei colleghi ai quali verrà applicato l’ammortizzatore sociale.
In vigenza di un contratto di solidarietà con riduzione dell’orario di lavoro del 30 per cento, che scadrà il 15 marzo 2021, l’Asu ha ritenuto «inaccettabile che l’azienda abbia voluto far ricorso a un nuovo ammortizzatore sociale, rinunciando ad applicare la rotazione tra i giornalisti senza fornire adeguate motivazioni sui criteri di selezione dei colleghi e senza dare le necessarie informazioni sull’entità dei benefici economici derivanti dell’operazione. Una decisione che non fa onore a chi la propone e a chi la avvalla, perché comporta profonde disparità di trattamento, economico e professionale, fra colleghi appartenenti a un unico corpo redazionale».
L’applicazione della cassa integrazione in deroga per nove settimane a zero ore per 25 giornalisti, infatti, esclude più della metà dei colleghi dalla confezione delle edizioni del quotidiano diffuse in Umbria, Toscana e Lazio, venendo meno allo spirito solidaristico della misura messa in campo dal Governo e stilando una lista di possibili esuberi, alla quale il sindacato non ha inteso dare alcuna sponda.
L’Asu «dà comunque atto all’azienda di aver parzialmente accolto le richieste della controparte sindacale, con la riapertura dell’edizione di Siena a partire dal 21 aprile, con l’aggiunta di quattro giornalisti ai 18 che saranno impiegati a pieno regime per nove settimane e con la riattivazione del contratto di solidarietà al termine della Cigd, previa verifica con le organizzazioni sindacali dell’andamento del mercato».
Di fronte alle gravi difficoltà esposte dal Gruppo Corriere, che ha denunciato il dimezzamento delle copie vendute in edicola e consistenti perdite pubblicitarie a causa degli effetti dell’emergenza da Covid-19, l’Asu esprime «forte preoccupazione per le prospettive future delle testate diffuse in Umbria, Toscana e Lazio e per la tenuta dei livelli occupazionali, invitando l’azienda e il Cdr a garantire tempestive e corrette relazioni sindacali che permettano di affrontare l’attuale situazione di crisi». (giornalistitalia.it)

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