NEW YORK (Usa) – Gli Usa “di recente hanno condotto un’operazione per liberare alcuni ostaggi americani detenuti in Siria” dall’Isis, rivela il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby, ma “sfortunatamente, la missione non ha avuto successo: gli ostaggi non erano presenti nel luogo preso di mira”. All’operazione hanno partecipato forze aeree terrestri.
“Abbiamo ripetutamente detto – ha affermato ancora Kirmby in una nota – che il governo americano è impegnato nella sicurezza di tutti i suoi cittadini, in particolare quelli tenuti in prigionia”.
In questo caso, ha sottolineato, è stato dispiegato “il meglio delle forze militari Usa per tentare di portare a casa i nostri cittadini”.
All’operazione, secondo quanto hanno affermato alti esponenti dell’amministrazione al Washington Post chiedendo di mantenere l’anonimato, hanno partecipato diversi elementi delle forze speciali di quasi ogni arma, ed uno di loro è rimasto anche ferito.
Il blitz, hanno detto le fonti, è stato tentato “questa estate”, dopo che almeno sei ostaggi occidentali erano stati liberati dai militanti islamici ed erano stati contattati e interrogati dall’intelligence Usa.
“Il presidente ha autorizzato all’inizio dell’estate una operazione per tentare di liberare cittadini americani detenuti dall’Isis”, ha detto al Post un alto funzionario, aggiungendo che “avevamo una serie di informazioni di intelligence sufficiente per metterci in condizione di agire”.
I militari si sono mossi quindi “in modo davvero aggressivo e davvero veloce, ma purtroppo non l’operazione non ha infine avuto successo perche’ gli ostaggi non erano detenuti nel sito dell’operazione”. (Ansa)
Il Pentagono: “L’operazione questa estate in Siria, ma gli ostaggi non c’erano”