Emergenza Covid-19: come ottenere il “baby sitting” variabile da 600 a 1000 euro

Bonus Inps anche per gli iscritti Inpgi 2

ROMA – «Tra le misure emergenziali introdotte dal Governo per fronteggiare le conseguenze della diffusione dell’infezione da Covid-19 e contenere l’impatto delle restrizioni determinate dalla sospensione di una considerevole quota di attività – tra le quali i servizi educativi e di istruzione di ogni ordine e grado – gli artt. 23 e 25 del decreto legge n. 18/2020 hanno previsto uno strumento a tutela della genitorialità, consistente nella possibilità, per i lavoratori dipendenti con figli di età fino a 12 anni (oppure superiore, se disabili) di usufruire di un periodo aggiuntivo di assenza dal lavoro a titolo di congedo parentale ovvero, in alternativa, di percepire un bonus per il pagamento di servizi di baby sitting».
Lo comunica l’Inpgi, l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani precisando che «il bonus baby sitting, di importo pari a 600 euro (elevato fino a 1000 nei casi stabiliti dal decreto), é esteso a tutti i lavoratori autonomi, anche se iscritti a gestioni diverse dall’Inps e, quindi, possono usufruirne anche i giornalisti iscritti alla Gestione separata dell’Inpgi (Inpgi 2)».
Il decreto ha attribuito all’Inps il compito di gestire le risorse economiche appositamente stanziate dal Governo e per quanto riguarda gli Iscritti alla Gestione separata dell’Inpgi, l’Istituto ha già provveduto a comunicare all’Inps il numero dei potenziali beneficiari, dando quindi attuazione a quanto stabilito dal comma 9 dell’art. 23 del decreto n. 18/2020.
L’Inpgi invita, quindi, i giornalisti iscritti alla Gestione Separata Inpgi, in possesso dei requisiti previsti dalla norma, a «procedere alla tempestiva presentazione della domanda – secondo le modalità illustrate nella circolare – in quanto l’erogazione del bonus avverrà sino a concorrenza della copertura economica stanziata dal Governo e, pertanto, le domande pervenute oltre il superamento del limite previsto saranno accolte dall’Inps “con riserva” e poste in attesa di eventuali rifinanziamenti da parte dello Stato». (giornalistitalia.it)

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