ROMA – Giornalisti Italia è con l’Italia. L’Italia intera. Quella dei giornalisti, dei medici, degli infermieri, dei farmacisti, delle forze dell’ordine, dei commercianti, dei volontari, di tutti i cittadini che, da nord a sud, stanno combattendo contro il Coronavirus. È una guerra, diciamolo senza infingimenti, né giri di parole, che, al netto dello sforzo immane degli uomini della scienza e della medicina, possiamo vincere con quelle che, in assenza di vaccino e farmaci ad hoc, si sono dimostrate le armi più efficaci. Il buonsenso e la responsabilità.
“Resta a casa”, ci raccomanda la Presidenza del Consiglio dei ministri, per tutelare te stesso, i tuoi cari, i tuoi vicini. Gli altri. Che, mai come adesso, siamo noi.
“Resta a casa” è il mònito che abbiamo deciso di lasciare in bella vista accanto alla nostra testata – listata a lutto per le tante, troppe vittime di un virus subdolo e terribile che ancora qualche irresponsabile ha il coraggio di definire “poco più di un’influenza” – affinché continui a risuonare, forte e chiaro, nella coscienza di ciascuno di noi. Un richiamo a quel senso di responsabilità a cui nessuno può derogare avendo a cuore la salute propria e di un intero Paese.
E poi quell’Italia, stretta nella morsa della paura e del dolore, da un lato, e della speranza, dall’altro, cullata con amore e dolcezza da una dottoressa che li rappresenta tutti i nostri medici e infermieri, impegnati, da un mese, in una lotta che toglie il respiro.
Lo toglie ai tanti ammalati di Covid-19 – che non sono soltanto gli ultra ottantenni con patologie pregresse, come ci siamo ahinoi abituati a sentirci riferire dai colleghi della cronaca, ma anche tanti cinquantenni, quarantenni, trentenni e giù a scendere – e ai tanti angeli della sanità che, bardati come astronauti, vanno avanti ad oltranza. Tenuti in piedi da quello spirito di sacrificio a cui tutti dovremmo guardare mentre ci lamentiamo per una passeggiata perduta.
In trincea, in questi giorni interminabili in cui a correre è soltanto il virus, ci sono anche i giornalisti, specie quelli chiamati a raccontare questa guerra, ora dopo ora, dai fronti più caldi. Dalle zone più rosse.
Ecco, la nostra testata – fatta da giornalisti per i giornalisti – listata a lutto, con quell’Italia da cullare come un bambino bisognoso di cure e protezione – un’immagine, frutto del genio dell’illustratore Franco Rivolli, che ha fatto il giro del mondo – , con quel “Resta a casa” che ci ritroveremo ad ogni refresh, è con loro. È con voi. Giornalisti Italia è con l’Italia. L’Italia tutta intera. (giornalistitalia.it)
Testata listata a lutto, in calce “Resta a casa” e quella dottoressa che culla il Paese