Rinviata a data da destinarsi la kermesse con 1200 editori e 2mila scrittori

Coronavirus: salta il Salone del libro di Torino

TORINO – Il Coronavirus stoppa il Salone del libro di Torino. La kermesse si doveva svolgere dal 14 al 18 maggio, ma è stata rinviata a data da destinarsi. Guardando alla sua storia, sarebbe la prima volta a non rispettare i tempi del programma.
La decisione era nell’aria da giorni, poi, in comune accordo, le Fondazioni che partecipano al Salone, il “Circolo dei lettori” e “Torino città del libro”, ma anche le istituzioni, Regione Piemonte e Comune di Torino, hanno deciso di aggiornare la data.
Hanno provato a resistere sperando nella clemenza dell’epidemia, ma hanno dovuto arrendersi e dichiarare che non se ne fa niente. Se ne riparlerà a data da destinarsi. Ad oggi, è impossibile stabilire quando. Bisogna vedere come si comporterà il Coronavirus.
Anche altre analoghe manifestazioni solo state sospese. A Bologna, ad esempio, “Children’s book fair” è stata annullata. Eppure si trattava della cinquantesima edizione. Anche se, per la verità, si sta lavorando per realizzare l’evento on line. Certo, non è la stessa cosa, ma è sempre meglio di niente.
A Milano il Festival dedicato alla letteratura nordica è stato cancellato. La rassegna si doveva svolgere al teatro Parenti dal 24 febbraio al primo marzo con una quantità infinita di eventi.
Lo stop di festival letterari non riguarda solo l’Italia. Anche all’estero hanno preferito rinunciare o rimandare in attesa di tempi migliori. A Francoforte, sede del Salone del libro più prestigioso, hanno deciso di dare forfait. Annullato, a Londra, il “Book Fair”, manifestazione che doveva svolgersi fra il 9 e l’undici marzo con editori provenienti da tutto il mondo, con una quantità di eventi e con milioni di visitatori a riempire gli stend.
Quanto al Salone del libro di Torino, la rassegna di quest’anno si era presentata in pompa magna perché non si trattava soltanto dell’edizione numero 33, ma avrebbe dovuto coincidere con i 50 anni dell’istituzione della Regione Piemonte e dei 15 della promulgazione dello statuto regionale.
Il tema che gli organizzatori della fiera avevano scelto era, significativamente, “Altre forme di vita”. Per questa edizione, i paesi ospiti sarebbero il Canada, l’Irlanda e la regione Campania.
I progetti riguarderebbero un “Concorso letterario nazionale lingua madre” e, per i ragazzi, “Nati per leggere Piemonte”.
A questo proposito, l’“Associazione Culturale del Piemonte” aveva stanziato 15 mila buoni dal valore di 10 euro per i giovani che volevano acquistare i libri.
«Questi due progetti – aveva spiegato Nicola Lagioia, direttore del salone di Torino – sono fondamentali per l’istruzione e la cultura degli studenti, i quali devono tornare a leggere di più, ma anche per trasmettere alle generazioni nuove l’importanza della lettura».
Lettura che, per adesso, tocca il minimo. L’editoria segna il passo, le librerie chiudono e le biblioteche restano vuote.
L’edizione 33 di Torino sarebbe riassunta da numeri giganteschi: 1200 editori presenti, in grado di occupare 63 mila metri quadrati di spazio e 2 mila scrittori provenienti da tutto il mondo per un numero enorme di eventi. Certo ci sarebbe stato da divertirsi. Purtroppo ad oggi è tutto fermo. (giornalistitalia.it)

 

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