ERICE (Trapani) – Il Collegio Provinciale Ipasvi (Infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici di infanzia) di Trapani intende stipulare un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, della durata di un anno, con un giornalista, “avendo la necessità di avvalersi di un addetto stampa che curi per proprio conto la comunicazione verso le istituzioni, gli organi di informazione, i cittadini ed i propri iscritti, assicurando il massimo grado di trasparenza, chiarezza e tempestività dell’informazione”.
Incarico di non poco conto, considerate le attività richieste nel bando, nonostante venga precisato che lo stesso dovrà svolgersi “in piena autonomia, senza vincoli di subordinazione” e che le prestazioni saranno concordate con il presidente e il segretario. E’ previsto, infatti, che il giornalista, “ove richiesto, dovrà assicurare la propria opera in occasione di seminari, convegni, rassegne, incontri ed altre iniziative”.
Le domande dovranno essere presentate entro il 25 agosto 2014 per raccomandata, pec o consegna a mano negli uffici del Collegio Provinciale Ipasvi di Trapani, in via Conversione di San Francesco di Paola, 56, ad Erice.
In barba alla legge 150/2000 (che non fa differenza tra professionisti e pubblicisti e non prevede l’obbligo della laurea), vengono richieste l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti nell’elenco professionisti e la laurea.
Dulcis in fundo il compenso: “per l’espletamento dell’incarico al giornalista professionista verrà corrisposto un compenso pari ad euro 1000 (mille/00), al lordo di ogni tributo ed onere che resta a carico del collaboratore e suddiviso in due trance da 500 ciascuna”.
Noi di Giornalisti Italia giriamo la segnalazione all’Assostampa e all’Ordine dei giornalisti di Sicilia, certi che entrambi faranno capire all’Ipasvi che la professione giornalistica non è un hobby, né un’attività di volontariato.
A Trapani lo vogliono professionista e laureato. Naturalmente il compenso è al lordo