Lo scrittore Maurizio De Giovanni: “Riapritele!”. Feltrinelli e Ibs: “Ve li portiamo a casa”

Librerie chiuse, rischio overdose social e tv

Maurizio De Giovanni

ROMA – È “una cosa fuori dal mondo” la chiusura delle librerie per Maurizio De Giovanni, l’autore delle serie bestseller del commissario Ricciardi, de “I Bastardi di Pizzofalcone” e di “Sara, la donna invisibile” di cui è in arrivo il terzo capitolo.
“Le librerie vanno tenute aperte e se rimangono chiuse non dovrebbe uscire nessuna novità editoriale. Tutti dobbiamo abituarci a fare un passo indietro in questo momento, ma non capisco perché le librerie siano chiuse e le tabaccherie e i negozi di elettronica restino aperti. Il mercato editoriale è già così instabile e in difficoltà che ogni evento imprevisto causa un ulteriore fase recessiva” spiega all’Ansa De Giovanni che, nei giorni della pandemia, ha chiesto alla Rizzoli di far slittare il lancio, previsto il 31 marzo, di “Una lettera per Sara”.

Feltrinelli e Ibs, intanto, invitano comunque ad acquistare i libri on line: “Penseremo noi a recapitarveli a casa”

“Sto fermando questa uscita che Nero Rizzoli, una collana bellissima, rinvierà. Sono un autore fortunato che vende molto online, ma non voglio che esca un mio romanzo con le librerie chiuse. Sarebbe sconfitto in partenza, diminuito, non avrebbe la sua reale dimensione. Il libro per me rimane un evento fisico, non mi piace esca sulla homepage di un sito. Voglio fare il mio ciclo di presentazioni, incontrare i lettori, abbracciarli. Per come mi sembra stiano andando le cose sarei felicemente sorpreso se ai primi di maggio si potesse tornare a una parvenza di normalità”, spiega lo scrittore napoletano.
“Come sempre in questa serie di Sara si indaga sul passato, sui misteri italiani. Questa volta è il caso di Graziella Campagna uccisa a Messina a 17 anni, nel 1985. Il libro è dedicato a questa ragazza”, racconta.
Nei giorni dell’emergenza Coronavirus “i libri aiuterebbero a non perdere tempo davanti alla televisione dove si contano i morti. E invece guardiamo la tv e usiamo i social alla ricerca compulsiva di informazioni. Dieci anni fa non sarebbe successo, avremmo letto un libro. Leggere è un esercizio d’immaginazione, una ricerca interiore, arricchisce tutti. Ma purtroppo non sta accadendo” .
Lo scrittore riconosce che sia “umano e comprensibile cercare di stringersi senza poterlo fare”, ma non sposa del tutto la fioritura di iniziative online, in streaming, sulle piattaforme. “Ben vengano ma sono surrogati. Dobbiamo investire – dice – anche sulla ricerca di conforto personale che non vedo. Non capisco perchè non prendere un libro e leggerlo invece di cercare qualcun altro che legge ad alta voce o vedere un evento sullo schermo. Così non si rende attiva l’immaginazione”.
Slittata, per ora a metà aprile, “Una lettera per Sara” potrebbe venir rinviata anche l’uscita, prevista a giugno con Einaudi Stile Libero, della serie dedicata alla detective Mina Settembre, ambientata nei quartieri spagnoli, dal tono umoristico.
“Sono state interrotte anche le riprese della serie tv su Mina Settembre con la regia di Tiziana Aristarco, prodotta da Lucisano, che andrà in onda su Rai 1. Non collaboro alla sceneggiatura. Nella scrittura dei romanzi sei libero e solo, nelle serie fai parte di un’equipe. Il blocco delle attività del cinema e dello spettacolo è un’altra cosa grave che investe i lavoratori e ammazza i teatri”, sottolinea De Giovanni che ha in lavorazione anche la terza serie tv da “I Bastardi di Pizzofalcone” che andrà in onda i primi mesi dell’anno prossimo e anche per Ricciardi si lavora alla serie per Rai 1.

Andrea Camilleri (6 settembre 1925 – 17 luglio 2019)

Il primo titolo di Mina Settembre, una sorta di numero zero della serie, “Dodici rose a Settembre”, era uscito con Sellerio nel 2019 “per rendere omaggio a Camilleri. Sellerio è una casa editrice straordinaria, mi sono trovato benissimo, ma è stata una cosa unica”, spiega lo scrittore. E aggiunge: “Sono molto fortunato a essere napoletano perché questa è una città che racconta storie e scrivere diventa molto semplice. È una città sempre molto affollata, adesso sembra immersa in un paesaggio lunare”.
Il Salone del Libro di Torino? “Nella migliore delle ipotesi penso sia rinviato. Con l’estate e l’arrivo del caldo certo non si può fare. Sarebbe opportuno spostarlo in autunno”. (ansa)

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