GAZA – Mi chiamo Ramy Balawi, vivo a Gaza e insegno storia nelle scuole elementari. Sebbene io abbia già perso la mia casa e parte della mia famiglia, sono davvero molto toccato dalla perdita di Simone Camilli perché avrebbe potuto scegliere, come molti altri giornalisti, di rimanere in un posto tranquillo e non l’ha fatto.
La sua umanità lo ha spinto verso Gaza per mostrare i fatti e la tragedia che si sta sviluppando durante questa guerra. Qui a Gaza molti amici come me sono scossi; raccontano che era un uomo gentile, che amava la nostra città e che ha provato a fare qualcosa mostrando i fatti anche mettendo a rischio la propria vita. Per noi di Gaza, Simone non era una persona semplice ma un eroe, un coraggioso, e merita tutto il nostro orgoglio, la gratitudine di aver mostrato le tragedie e le sofferenze avvenute durante la guerra.
So benissimo, anche per esperienza, che queste parole sono insufficienti dinanzi a quello che possono provare la sua famiglia, i suoi amici, gli italiani, ma ci tengo a dire che la gente di Gaza non dimenticherà Simone perché ha perso la sua vita per raccontare il nostro dolore durante questa guerra con Israele. Ora la nostra lotta è per rimanere umani. Dite alla famiglia di Simone Camilli che la gente di Gaza è accanto con tutto il suo affetto.
Ramy Balawi