Il “Progetto Digital First” di Gedi prevede il trasferimento di 6 giornaliste da Roma a Torino

La Stampa, le donne pagano il prezzo più alto

L’on. Rossella Muroni

ROMA – La qualità e la pluralità di voci dell’informazione è legata a doppio filo alla qualità della democrazia. Per questo preoccupa che in vista del “Progetto Digital First” editore Gedi/Gnn e direzione del quotidiano La Stampa abbiano programmato una riorganizzazione del lavoro dall’alto, senza alcuna comunicazione preventiva ai giornalisti rispetto all’annuncio ufficiale. Tanto più che questa riorganizzazione dovrebbe partire ai primi di marzo e prevede il trasferimento di 8 giornalisti, di cui 6 donne, dalla redazione romana alla sede di Torino. Anche in questo caso, dunque, sarebbero le donne a pagare il prezzo più alto della crisi. Per chiedere una soluzione che tuteli gli attuali posti di lavoro, insieme a molte colleghe dell’Intergruppo Donne Diritti e Pari Opportunità sulla vicenda ho presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro del Lavoro.
Il piano di riorganizzazione, su cui l’assemblea dei redattori de La Stampa ha espresso contrarietà netta, prevede inoltre un sostanzioso taglio della foliazione che inciderà sulla qualità del giornale, prepensionamenti e riduzione dei compensi per il lavoro domenicale.
Come se non bastasse, a discapito della tanto sbandierata “pari opportunità”, nel nuovo assetto del giornale il direttore, i vicedirettori e tutti i capo servizio ad eccezione di una donna sarebbero tutti e solo uomini. Una situazione che ha spinto i redattori de La Stampa a uno sciopero a oltranza delle firme.
A favore della vertenza dei redattori del quotidiano si sono schierati la rappresentanza sindacale de La Stampa, l’Associazione Stampa Romana, sindacato giornalisti Rai, le Commissioni pari opportunità di Fnsi, Usigrai e Stampa romana, Comitati di redazione di tutte le testate del gruppo Gedi e Gnn.
Per tutti questi motivi ho presentato la citata interrogazione sottoscritta anche dalle deputate Chiara Gribaudo, Lia Quartapelle, Stefania Pezzopane, Angela Schirò, Susanna Cenni, Lucia Ciampi, Alessia Rotta, Debora Serracchiani, Flora Frate, Elena Carnevali, Laura Boldrini, Di Giorgi, Veronica Giannone, Vittoria Casa, Marianna Madia, Gilda Sportiello, Vita Martinciglio, Stefania Ascari, Doriana Sarli, Paola Deiana. Un atto che sollecita il governo ad avviare un tavolo istituzionale nel quale siano presenti anche tutte le rappresentanze sindacali sia nazionali che regionali interessate. (giornalistitalia.it)

on. Rossella Muroni

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