PARMA – Gazzetta di Parma in lutto per la scomparsa di Pippo Mendogni, “grande maestro di giornalismo e critico d’arte di livello nazionale”, ricordano i colleghi del quotidiano parmigiano per il quale, fino all’ultimo, ha scritto memorabili pagine di storia. In pensione da condirettore, dal 1 maggio 1998, Pippo aveva, infatti, continuato a scrivere da collaboratore esterno mantenendo con il giornale un legame forte. “In redazione – ricorda infatti la Gazzetta di Parma – è sempre stato, oltre che un simbolo, una guida, un esempio da seguire. Il suo carattere estremamente cordiale, la sua pacatezza, il suo essere pronto sempre un incoraggiamento piuttosto che un redarguire i colleghi più giovani, ne hanno fatto un maestro nel senso più pieno della parola”.
Nato a Parma il 10 febbraio 1936, Pier Paolo Mendogni ha frequentato l’Istituto De La Salle, il Liceo Ginnasio Romagnosi e la Facoltà di Giurisprudenza, laureandosi nell’anno accademico 1959/60 con una tesi su L’autonomia della Chiesa nel diritto ecclesiastico italiano dal 1848 ad oggi.
Ha iniziato giovanissimo a collaborare con il quotidiano il Resto del Carlino, scrivendo il primo articolo nel novembre del 1952 e venendo assunto regolarmente subito dopo la laurea. Durante la direzione di Giovanni Spadolini è stato chiamato più volte a Bologna con vari incarichi e per diversi anni è stato impiegato pure come inviato per la serie A di calcio. Insieme al lavoro giornalistico quotidiano si è sempre interessato di arti figurative con la funzione di critico.
Nel 1977 è passato alla Gazzetta di Parma e quando l’editrice ha acquistato TV Parma 1980 è stato mandato in televisione ad organizzare il telegiornale (che non si faceva ancora) e dirigere i servizi giornalistici.
Tornato in Gazzetta come capocronista, è diventato poi caporedattore, vicedirettore e condirettore.
Nel 1998 gli è stata affidata la direzione di Aurea Parma (il quadrimestrale di storia, arte e letteratura fondato da Glauco Lombardi nel 1912) che ha tenuto fino al 2015.
Andato in pensione, ha continuato a collaborare col quotidiano nel settore delle arti figurative, seguendo le mostre italiane più importanti, e anche con articoli sulla storia locale.
Ha scritto diversi libri tra cui Il Correggio a Parma, Il Medioevo a Parma. Chiese e castelli, Il Duomo di Parma, Il Battistero di Parma, Santa Maria della Steccata, Il castello di Torrechiara, Sant’Antonio abate uno scrigno rococò, San Quintino, I teatini a Parma, Parma. Nuova Guida artistica, Arte a Parma nel Novecento fra cronaca e storia, oltre a numerosi saggi inseriti in libri e riviste e presentazioni di artisti.
Socio corrispondente della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, è stato insignito dell’Ordine di San Lodovico come cavaliere.
Ha fatto parte del Consiglio di amministrazione del Museo Bodoniano dal 1999 al 2004 ed è stato nella Commissione Toponomastica del Comune dal 1999 al 2012.
Nel 1993 è entrato nel Rotary Club Parma dove è rimasto fino al 2015. Dal 2012 al 2017 è stato consulente del Museo Bocchi e membro del Comitato Scientifico della Mup. Ha regalato oltre millecinquecento libri d’arte alla Biblioteca Palatina.
Pippo Mendogni lascia la moglie Maria Binini, le figlie Paola e Francesca e cinque nipoti. I funerali si svolgeranno a Parma domani, lunedì 2 marzo, alle ore 13,45 nella chiesa di San Quintino, in via XXII luglio. (giornalistitalia.it)