Contro il trasferimento di 8 colleghi da Roma a Torino senza alcun confronto: “Fatto unico”

La Stampa: 2 giorni di sciopero e niente firme

La redazione de La Stampa a Torino

TORINO – L’assemblea dei redattori de La Stampa esprime la sua «ferma contrarietà alla decisione della direzione e dell’azienda di trasferire otto colleghi dalla redazione di Roma a quella di Torino nell’ambito della riorganizzazione del lavoro in vista della partenza del “progetto digitale web first” fissata ai primi di marzo».
«La mancata comunicazione ai singoli, – spiega il Comitato di redazione – la mancanza di un confronto sulle problematiche personali e professionali, rappresentano un fatto unico nella storia di un giornale come La Stampa che ha messo sempre al centro della produzione del giornale i suoi giornalisti, le loro doti e capacità professionali e umane».
L’azienda, nell’incontro col Cdr, «ha ribadito di essere interessata a perseguire la strada dei prepensionamenti (il che vuol dire niente straordinari), di voler compensare tutte le domeniche pagandole solamente al 55% e più in generale di voler introdurre ulteriori misure per il contenimento dei costi, ipotesi più volte respinte dalla redazione».
Per questi motivi «l’assemblea, esprimendo solidarietà ai colleghi della redazione romana ed auspicando un cambiamento della linea e della strategia intrapresa da azienda e direzione con la consapevolezza che confronto e dialogo possano essere gli unici strumenti da utilizzare in un momento molto difficile per l’editoria e alla vigilia di un necessario cambiamento dell’organizzazione del lavoro che si annuncia complesso, respinge il piano prospettato dal direttore Maurizio Molinari – incalza il Cdr – proclamando con decorrenza immediata due giornate di sciopero nell’ambito di un pacchetto complessivo di cinque».
Contestualmente, dalla giornata di oggi, sabato 15 febbraio, i giornalisti annunciano lo sciopero delle firme a tempo indeterminato sia sulla carta sia sul web.

IL CDR DI REPUBBLICA: «UNA CONDOTTA SENZA PRECEDENTI»

Il Cdr di Repubblica «sostiene la battaglia portata avanti dai colleghi della Stampa, ai quali l’editore – d’accordo con il direttore – ha comunicato un drastico piano di riduzione dei costi e del personale, che mina profondamente la struttura del giornale e l’autonomia delle redazioni. A colpire, oltre al metodo unilaterale con cui si è scelto di procedere, è la decisione di trasferire senza preavviso otto colleghi da Roma a Torino, sei dei quali donne».
«Una linea di condotta – rimarca il Cdr del quotidiano – che prescinde dal confronto con il sindacato interno e con i singoli cronisti, senza precedenti nella storia dei quotidiani del gruppo Gedi. Anche per questo il Cdr di Repubblica si schiera a fianco del Cdr della Stampa, convinto che il rispetto della dignità dei giornalisti – da cui discendono autonomia e indipendenza – sia un valore non negoziabile». (giornalistitalia.it)

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