GAZA – E’ il giornalista professionista Simone Camilli, 35 anni, l’italiano rimasto ucciso nell’esplosione di una bomba sganciata da un F-16 israeliano e rimasta sul terreno a Beit Lahya, nel nord della Striscia di Gaza. Con lui sono morti un giornalista locale, Ali Abu Afash, e cinque artificieri palestinesi.
Lo ha confermato la Farnesina con una nota nella quale il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, esprime cordoglio, anche a nome del Governo, sottolineando che “la morte di Simone Camilli è una tragedia, per la famiglia e per il nostro Paese”.
“Ancora una volta – ha aggiunto il ministro – è un giornalista a pagare il prezzo di una guerra che dura da troppi anni e per la seconda volta in pochi mesi piangiamo la morte di ragazzi impegnati con coraggio nel lavoro di reporter. E se ve ne fosse stato bisogno, l’uccisione di Simone dimostra ancora una volta quanto urgente sia arrivare a una soluzione finalmente definitiva del conflitto in Medio Oriente”.
Nato a Roma il 28 marzo 1979, Simone Camilli era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 2 aprile 2008. Per l’Associated Press, una delle agenzie di stampa per le quali lavorava, ha seguito i principali conflitti che hanno interessato la Striscia di Gaza, la Georgia e il Kosovo girando videoservizi e documentari.
Stava filmando per l’Associated Press il disinnesco di una bomba. Aveva 35 anni