BARI – Pur lavorando in questo campo praticamente da quando ho finito il liceo, due anni fa come oggi, sfidando i pregiudizi di tutti (colleghi “navigati” in primis), realizzavo uno dei miei sogni più grandi, diventando giornalista professionista (piangendo lacrime di gioia, insieme a quelle di grande dolore per la scomparsa di Dolores O’Riordan, ma questa è un’altra storia).
So di essere stata molto fortunata nella mia vita lavorativa, sono felice di riuscire a rendermene conto ogni giorno (è la cosa che mi fa andare avanti anche in quei momenti in cui – sono un essere umano – mi sembra che vada tutto male e mi chiedo chi me l’abbia fatto fare) e lo considero il mio grande riscatto, pur sapendo che ho scelto una strada difficile e che le grandi sfide non mancheranno in futuro. Però ci ho sempre creduto, fin da quando avevo 8 anni, capii che mi piaceva raccontare le cose e decisi di voler fare questo mestiere, senza mai cambiare idea.
È questa sicurezza (che avrei voluto avere in tanti altri aspetti della mia vita) che mi ha salvato dai pregiudizi di chi, per sfortuna o per essersi trovato in momenti storici più difficili, non è stato ugualmente “graziato” da questa professione pur avendone il sogno, e per questo va in giro parlandone male e facendo terrorismo psicologico ai giovani studenti che vogliono intraprendere questo cammino, cercando di farli desistere.
È per questo che ho sempre cercato, al contrario, di incoraggiare i ragazzi che qualche volta incontro, e che sperano di entrare in questo mondo, così strano e meraviglioso. Perché sono convinta che chi lo vuole davvero, una strada la trova. La stessa che sognavo io e che oggi – tra altissimi e bassissimi – mi ritrovo a percorrere.
Quindi (soprattutto giovani, futuri e aspiranti colleghi), se lo volete davvero continuate a crederci, anche se dovete andare contro tutti: la nostra è una professione così mutevole e varia che – lo penso davvero – chi vale ce la fa, in qualunque modo. Io nel frattempo vado a prepararmi, perché da oggi, oltre agli auguri, devo cominciare a raccogliere i crediti formativi. (giornalistitalia.it)
Aspiranti e futuri colleghi, se lo volete davvero continuate a coltivare il vostro sogno
Giornalista? Chi vale ce la fa. Ragazzi credeteci
Un commento
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Orgoglioso di averla avuta fra i “miei” studenti del master in Giornalismo dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Tutti colleghi motivati e in gamba,tanto quelli del biennio in corso quanto quelli del biennio precedente. Fra i quali c’era Bianca Chiriatti.