PEZINOK (Slovacchia) – La prima condanna nel processo sulla morte del giornalista slovacco Jan Kuciak è per Zoltan Andrusko, colui che agì da mediatore, fra il mandante dell’omicidio e il killer del giovane reporter e della sua compagna.
Andrusko, che ha collaborato con la giustizia, dovrà scontare 15 anni di carcere, secondo la decisione annunciata oggi dal tribunale penale speciale di Pezinok.
Quarantadue anni, imprenditore, Andrusko è il superteste del processo sul duplice delitto del 2018, che sollevò l’indignazione del paese fino alla caduta del governo di Robert Fico. Come altre 4 persone, imputate nel procedimento giudiziario, il 42enne rischiava fino a 25 anni di detenzione, ma la pena è stata ridotta, proprio per il ruolo chiave giocato nelle indagini. L’ipotesi iniziale di punirlo con 10 anni di carcere è stata invece respinta dal tribunale, che l’ha ritenuta una pena troppo leggera: “L’imputato ha mercanteggiato la vita umana, quindi ha venduto la vita altrui, un valore severamente protetto dal Codice penale. Successivamente ha mercanteggiato anche la pena”, ha rimarcato il giudice Pamela Zaleska, aggiungendo che nessuna pena può comunque rimediare alla morte premeditata di due persone.
“Il tribunale con la sua decisione deve impegnarsi per la giustizia non solo nei confronti dell’imputato, ma in relazione a tutte le parti del processo, nonché per la giustizia nella società”, ha sottolineato Zaleska.
Andrusko, presente in sala, ha accettato la punizione più severa, contro la quale fra l’altro non potrà ricorrere in appello. Il fratello di Jan Kuciak, Josef, ha scritto sui social nertwork che anche 15 anni di carcere “sono troppo pochi”.
Stando alla ricostruzione dei fatti fin qui emersa, Andrusko avrebbe trasmesso l’incarico di uccidere il giornalista ai due killer, l’ex soldato e l’ex poliziotto Miroslav Marcek e Tomas Szabo, autori materiali del delitto. Il superteste era stato contattato da Alena Zsuzsova, per conto dell’imprenditore Marian Kocner, di cui il reporter scriveva, denunciandone gli affari illegali. Kocner aveva anche minacciato il giornalista.
In cambio della sua mediazione, Andrusko, aveva ottenuto la cancellazione di un debito di 20 mila euro e la promessa di un compenso di 50 mila. Si tratta di una figura decisiva nel processo, perché attraverso la sua testimonianza la giustizia è arrivata agli altri responsabili, che andranno in aula davanti al giudice a partire da gennaio.
Kuciak, 27 anni, e la sua fidanzata Martina Kusnirova furono uccisi con colpi di pistola il 21 febbraio 2018, nella loro casa a Velka Maca nel sud della Slovacchia. Emerse velocemente che Kuciak fosse stato ucciso per i suoi articoli e per le sue attività investigative, che mettevano in luce loschi affari e contatti fra mafia e politica.
Il reporter scriveva in particolare del controverso imprenditore Kocner e delle attività della malavita italiana. L’omicidio ha fatto scendere in piazza decine di migliaia di slovacchi ed ha costretto il premier Fico a dimettersi. Kocner è stato accusato dell’omicidio nel marzo 2019. (Yveta Kasalickà/ansa)