ANKARA (Turchia) – La polizia turca ha arrestato ad Istanbul il giornalista indipendente Mehmet Baransu, corrispondente del quotidiano Taraf, una voce critica nei confronti del premier islamico Recep Tayyip Erdogan. Lo riferisce la stampa di Ankara. Dopo l’arresto Baransu ha denunciato su twitter di avere subito maltrattamenti da parte della polizia.
“Sono stato arrestato. Sono stato picchiato dalla polizia. Mi trovo ora nel palazzo di giustizia di Caglayan. Intimidazione. Arresto illegale” ha scritto, riferisce Zaman online. Fonti del dipartimento di polizia di Istanbul hanno detto all’agenzia Cihan che il noto giornalista è stato arrestato perchè accusato di “avere indicato coloro che combattono contro il terrorismo come obiettivi, e di averli insultati nella stampa”.
Il giornalista ha diffuso su twitter commenti critici sul nuovo procuratore capo di Istanbul. Baransu è da tempo nel mirino del governo di Ankara. In marzo era stata diffusa su internet una telefonata intercettata dell’allora viceministro alla presidenza del governo Efkan Ala, poi diventato ministro degli interni, nella quale ordinava al governatore di Istanbul di arrestare Baransu, che aveva pubblicato documenti confidenziali su tangenti versate a personalità del regime.
“Lo arresti immediatamente. Ha commesso un reato e non gli è stato fatto nulla” aveva ordinato Ala al governatore Huseyin Mutlu.
Intanto, il direttore del quotidiano turco Hurriyet, uno dei pochi ancora critici con il governo del premier islamico Recep Tayyip Erdogan, Enis Berberoglu è stato licenziato dalle direzione del gruppo di media Dogan di cui fa parte la testata, riferisce la stampa di Ankara. La decisione interviene all’indomani di critiche rivolte al gruppo da Erdogan in un comizio a Malatya e alla vigilia delle elezioni presidenziali, che vedono il premier islamico grande favorito.
Secondo il sito di informazione Rotahaber, ripreso da Zaman online, Berberoglu è stato licenziato per avere rifiutato di silurare il columnist Ertugrul Ozkok, che aveva più volte scritto sul principale candidato dell’opposizione alle presidenziali Ekmeleddin Ihsanoglui. Secondo Rotahaber, l’amministratore delegato del gruppo Dogan media avrebbe affermato che “questo ci danneggerà come imprenditori. Erdogan otterrà il 54%, e noi saremo nei guai”.
Secondo le principali organizzazioni internazionali di giornalisti il governo islamico turco controlla la maggior parte dei grandi gruppi di media e impone forme di “autocensura” ai giornalisti turchi. L’Ong Usa Freedom House ha declassato nel 2014 la Turchia da paese “parzialmente libero” a “non libero” sotto il profilo della libertà di stampa. (Ansa).
Arrestato Mehmet Baransu. Licenziato Enis Berberoglu, direttore di Hurriyet