Giornalista sportivo, fu lui a idearlo in memoria delle vittime. Aveva 89 anni

Addio a Dante Grassi, suo il cippo dell’Heysel

Dante Grassi e l’avvocato Gianni Agnelli

TORINO – È morto, nella sua abitazione torinese, il giornalista sportivo Dante Grassi. Aveva 89 anni e da tempo era ammalato. Laureato in architettura, per due mandati rappresentante dei pubblicisti nel Consiglio dell’Ordine regionale, ha svolto la professione giornalistica soprattutto nel settore sportivo.
Negli anni ’50 come collaboratore del Popolo Nuovo (all’epoca quotidiano della Dc piemontese), poi come corrispondente del Corriere Lombardo, della Gazzetta del Sud e della Notte e, soprattutto, come responsabile della redazione torinese di Stadio che aveva fatto diventare palestra di giornalismo per numerosi giovani poi passati a importanti organi di informazione.
Dal ’60 e per oltre 10 anni, ha quotidianamente raccontato ai lettori di Stadio le vicende della Juventus, squadra che ha continuato a seguire da dirigente-tifoso quando, in seguito alla fusione di Stadio con Il Corriere dello Sport, aveva ridotto al minimo l’ attività di giornalista per dedicarsi a tempo pieno a quella di architetto.
L’amico Giampiero Boniperti l’aveva infatti nominato coordinatore dei Club di tifosi, carica che aveva dovuto lasciare con l’arrivo al vertice della società del trio Giraudo-Moggi-Bettega.
È opera sua il cippo ricordo delle vittime dell’Heysel per anni installato nella vecchia sede della Juventus.
Dante Grassi lascia la moglie Mariagrazia, i figli Antonello e Jacopo, gli adorati nipoti Lorenzo e Vittorio, la sorella Elsa, la cognata Franca con i figli Lorenzo e Gianmaria. (giornalistitalia.it)

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