ROMA – Credo che questa di Polistena sia stata una scelta davvero coraggiosa. Non si poteva certo immaginare di meglio. Siddi, Parisi, Nunnari, Demasi, Soluri, i sindaci di Polistena e di Gerace, tutti insieme per un giorno, e poi lui, in prima fila e al centro della ribalta, il procuratore Nicola Gratteri, icona riconosciuta della lotta più sprezzante contro ogni forma di criminalità organizzata, magistrato dalle doti umane straordinarie e dalla cocciutaggine investigativa che ne hanno fatto ormai il numero uno in Europa, certo: di più non si poteva. Anche perchè credo che giornalisti coraggiosi come Michele Albanese, lui ultimo in ordine di tempo, non vanno mai lasciati soli.
Meno si è soli laggiù, meno deboli si è. Statene certi, chi sceglie e, soprattutto, chi decide di colpire un cronista lo fa solo se è sicuro della sua solitudine. Ecco perché oggi dico a Carlo Parisi “grazie!”.
Caro Carlo, non potevi fare di meglio nel mettere in piedi questa straordinaria parata di amicizia nei riguardi di Michele Albanese e, in suo nome, nei riguardi dei tantissimi cronisti che in Calabria, e in ogni altra parte del mondo, pagano in prima persona la loro condizione di inviati coraggiosi e onesti.
Questa volta a Polistena hai messo in piedi una manifestazione davvero solenne sotto il profilo istituzionale, e sono profondamente rammaricato dal non poter stare con voi e accanto a voi domani sera. Sono lontano dalla Calabria, ma ho già detto a Michele Albanese per telefono che gli sono quanto mai vicino.
Chi ha fatto questo nostro mestiere per tanti anni sa bene di cosa parliamo, e soprattutto sa bene di quanto coraggio ogni giorno sia necessario per garantire alle proprie testate giornalistiche indipendenza e libertà di espressione. Perché è vero che molti cronisti hanno trovato il coraggio e la forza di denunciare le minacce subite, ma molti altri, credetemi, soprattutto dalle nostre parti, continuano a vivere in religioso silenzio queste minacce, di cui spesso e volentieri preferiscono non parlare con nessuno, e vanno avanti così vivendo ogni giorno nel terrore che possa loro accadere qualcosa di grave da un momento all’altro.
Sono frammenti di storie private e personali di cui nessuno di noi probabilmente, forse, saprà mai nulla. Nel corso degli anni ho imparato, però, che taluni silenzi vanno anche compresi, insomma non sempre condannati a priori. Lo vedremo tutti quanti noi insieme, statene certi: dalle prossime settimane Polistena diventerà per il giornalismo calabrese, e per la vita del suo Sindacato, un punto di riferimento imprescindibile, soprattutto per chi di noi un giorno vorrà scrivere una pagina bella e importante sulla storia della nostra grande famiglia in Calabria.
Al Segretario del Sindacato, Carlo Parisi, suggerisco qui un’ultima cosa, e lo faccio con grande umiltà, ma con altrettanta convinzione: caro Carlo, fa’ di tutto per conferire un riconoscimento a Nicola Gratteri per tutto quello che ha scritto in tutti questi anni sul fenomeno della criminalità organizzata. E forse sarebbe anche questo il modo migliore per ringraziarlo per questa sua presenza tra di noi a Polistena. Un grande onore, certo, per il giornalismo calabrese, ma anche un grande privilegio per la stessa Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Del resto, la stessa presenza di Franco Siddi a Polistena, in un fine settimana di piena estate, non fa che confermare le certezze che vi ho appena manifestato.
Ancora grazie.
Pino Nano
Caporedattore Centrale
Responsabile Agenzia Nazionale Tgr Rai