Silvio Berlusconi: “Piango l’amico”. Politica unanime: “Rispettò le istituzioni”

Addio Paolo Bonaiuti, portavoce gentiluomo

Paolo Bonaiuti

ROMA – Giornalista esperto prestato alla politica, portavoce gentiluomo di Silvio Berlusconi, rispettoso delle istituzioni e del ruolo cruciale della libera stampa.
Un coro unanime di sincero dolore ha accolto la notizia della scomparsa di Paolo Bonaiuti, stroncato da una lunga malattia, portavoce storico del Cavaliere, per tre volte sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e parlamentare per ben cinque legislature.
Fiorentino, di estrazione socialista, come amava definirsi, Bonaiuti nacque il 7 luglio 1940. Giornalista al Giorno e al Messaggero, di cui arrivò a essere vicedirettore, dal 1994 in poi divenne la figura simbolo della cosiddetta “Seconda Repubblica”. Il 21 aprile 2014 abbandona Forza Italia ed aderisce al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, infine, nel 2017, con lo scioglimento di Ncd, confluisce in Alternativa Popolare.

Paolo Bonaiuti e Silvio Berlusconi

Il ricordo più toccante e commosso di “Paolino”, com’era spesso chiamato affettuosamente nei palazzi della politica, quello del presidente di Forza Italia: “È stato un collaboratore particolarmente prezioso e soprattutto un grande amico col quale ho condiviso un lungo percorso. Mi è mancato molto in questi ultimi anni e mi mancherà a maggior ragione ora che è scomparso prematuramente. Lascia – scrive Berlusconi – un grande vuoto in tutte le persone che gli hanno voluto bene”.
Ma è tutta la politica in modo trasversale, colleghi di partito e avversari, giornalisti e addetti stampa, a ricordarlo con affetto, in Transatlantico, appena si sparge la notizia della sua morte, in un pomeriggio d’Aula.
Il primo a esprimere il suo dolore è il dem Filippo Sensi, una sorta di suo successore, in qualità di ex portavoce di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni: “Molto addolorato per la scomparsa di Paolo Bonaiuti, è stato un gentiluomo a Palazzo Chigi”.

Paolo Bonaiuti con Bud Spencer

Molto colpiti i suoi compagni di partito, di oggi e di ieri. Mara Carfagna gli rivolge “un pensiero commosso”, Mariastella Gelmini piange “un grande e sapiente comunicatore e un punto di riferimento prezioso”, Annamaria Bernini ricorda “l’amico, il
maestro, il giornalista di razza e il politico raffinato”, l’ex azzurra Beatrice Lorenzin lo rievoca come “indistruttibile stakanovista, severo direttore e amico sincero”.
“Con la tua scomparsa – è il messaggio di Licia Ronzulli – se ne va un pezzo di storia. Di molti di noi e anche della mia. Ciao Paolino”. “È stato protagonista e artefice – sottolinea infine Deborah Bergamini – di una politica e di una comunicazione che oggi purtroppo non ci sono più, fatte di idee e non di insulti”.
Attestati di affetto anche dagli alleati del centrodestra: per Giorgia Meloni “era un uomo intelligente e sensibile, capace di sorridere di fronte a qualunque avversità”. Pierferdinando Casini lo ricorda come “un signore con la Esse maiuscola”. I capigruppo della Lega parlano di Bonaiuti come “un uomo affabile, sensibile dai toni misurati”.
Anche il centrosinistra sottolinea il suo rispetto per le istituzioni. “Ne ho apprezzato il garbo e lo stile istituzionale”, scrive Andrea Martella (Pd). Secondo Federico Fornaro (Leu) oggi muore “un galantuomo, un signore d’altri tempi, che ha sempre svolto il suo lavoro con il massimo rispetto delle Istituzioni”, per Ettore Rosato (Iv) fu “un uomo lucido e avversario leale”. (ansa)
Profondo cordoglio anche dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che lo ricorda “con affetto, anche perché nel corso del suo mandato parlamentare, da sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, prestò sempre attenzione alla salvaguardia del pluralismo dell’informazione, mostrando sensibilità per le tematiche riguardanti il sostegno al settore e la difesa delle ragioni del lavoro”.
“Tristezza per la morte di Paolo Bonaiuti, un giornalista, un liberale, un politico che ha avuto sensibilità per le istituzioni del giornalismo e molto per la Previdenza come tale, anche in termini di garanzie pubbliche” viene, infine, espressa dal presidente di Confindustria Radio Tv, Franco Siddi, già segretario generale della Fnsi e consigliere  di amministrazione della Rai, unendosi al cordoglio per la sua scomparsa”.

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