Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo: 3,6 milioni per i disoccupati di arti e stampa

Re-Start, il progetto per far ripartire il lavoro

Casa Saraceni, storica residenza della nobile famiglia Saraceni a Bologna, oggi ospita la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna (Carisbo)

BOLOGNA – Si chiama “Re-Start” ed è un progetto sperimentale, alla sua prima edizione, per favorire l’inserimento lavorativo di persone disoccupate. Ad idearlo e promuoverlo la Fondazione Carisbo e Intesa Sanpaolo che hanno messo sul piatto 3,6 milioni di euro. Obiettivo: finanziare contratti della durata minima di 12 mesi all’interno di cooperative e imprese sociali, associazioni culturali, di promozione sociale e di volontariato, nonché realtà operanti sul territorio metropolitano di Bologna nel settore delle arti, dello spettacolo, dell’informazione e del tempo libero.
In particolare, i plafond di “Re-start” messi a disposizione dalla Fondazione sono due: un contributo di 500mila euro destinato a rimborsare semestralmente la quota interessi dei prestiti concessi da Intesa Sanpaolo ai destinatari (a cui rimane in carico soltanto la quota capitale del finanziamento), e un contributo massimo di 100mila per premiare quei progetti che dimostreranno di aver raggiunto gli obiettivi stabiliti in fase di presentazione delle richieste.
Da parte di Intesa Sanpaolo, invece, è prevista una quota di 3 milioni di euro, con prestiti che andranno da un minimo di 20mila a un massimo di 300mila euro per le cooperative sociali e culturali e le imprese sociali, e da un minimo di 20mila fino a 50mila euro per le associazioni culturali, di promozione sociale e di volontariato.
Caratteristiche vincolanti per l’ammissione alla valutazione dei progetti sono:
• l’ambito territoriale della città metropolitana di Bologna;
• la previsione dell’inserimento lavorativo di disoccupati, regolato da contratti nazionali di categoria di durata minima di 12 mesi, sottoscritti a far data dalla comunicazione della concessione del finanziamento;
• la sostenibilità economica e, possibilmente, la replicabilità su larga scala;
• per le cooperative e associazioni culturali, la produzione artistica e creativa, la valorizzazione turistica del territorio, la gestione e tutela degli spazi pubblici (ivi compresi parchi, musei, biblioteche, ecc.), dei beni e delle attività culturali.
Soddisfatto il presidente della Fondazione, Carlo Monti: «L’obiettivo che si pone il progetto “Re-Start” costruito dalla Fondazione in partnership con Intesa Sanpaolo è quello di portare sul territorio un nuovo modello in grado di rafforzare lo sviluppo e la sostenibilità delle organizzazioni del terzo settore, recuperando efficienza e utilizzando strumenti finanziari per incrementare le possibilità di collaborazione tra privato e sociale, per favorire l’inserimento e il re-inserimento lavorativo. “Re-Start”, attraverso la dotazione messa a disposizione dalla Fondazione con un fondo di garanzia ad hoc, aumenta le forze economiche messe a disposizione dalla banca grazie all’effetto moltiplicatore. È uno schema per noi sperimentale, virtuoso, un modello aperto al quale chiunque potrà contribuire per potenziarlo».
«La collaborazione con Intesa Sanpaolo per il progetto “Re-Start” rafforza in termini operativi e di opportunità una delle nuove misure di intervento attuate dalla Fondazione, finalizzata allo sviluppo del tessuto economico e sociale del territorio – dichiara, invece, il segretario generale Alessio Fustini –. “Re-Start” vuole infatti supportare la creazione di nuove imprese e al contempo l’adozione di nuove politiche di sostegno all’occupazione, con attenzione alla sostenibilità economica dei progetti e alla loro capacità di impatto riconoscendo la capacità imprenditoriale e di iniziativa propria del terzo settore, che viene anche in questo modo valorizzato e responsabilizzato favorendone l’accesso al credito. Un gruppo di esperti sarà incaricato di verificare se le proposte progettuali possiederanno tali requisiti, vincolanti per essere sottoposte alla valutazione creditizia di Intesa Sanpaolo».
«Il sostegno all’economia civile in tutte le sue forme è l’impegno specialistico della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo» afferma, dal canto suo, Marco Morganti, responsabile della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo, con cui è stato sottoscritto l’accordo.
«Lo sviluppo di alcuni settori – la produzione culturale e artistica in testa – richiede interventi sempre più mirati – sottolinea Morganti – e di sistema e diventa importante coordinare strumenti e strategie fra soggetti che con ruoli diversi intervengono con credito e con grant. Quella con la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è dunque, per la neocostituita Direzione Impact, che raccoglie e potenzia l’eredità di Banca Prossima, una prima rilevante collaborazione che, migliorando le condizioni di accesso al credito delle imprese di un settore mai abbastanza valorizzato come quello artistico-culturale inaugura una impostazione strategica determinante per Bologna e il suo territorio». (giornalistitalia.it)

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