È cominciato come un divertimento da bambina per diventare un mestiere speciale

La reporter Gisella Motta inviata nei campi eolici

Gisella Motta, fotoreporter pale eoliche

STRESA (Verbania) – Fotografare pale eoliche? Per Gisella Motta è diventato un mestiere esclusivo. Reporter di Stresa, sul lago Maggiore, iscritta nell’elenco dei pubblicisti dal 1991, ha cominciato per caso. Fin da bambina è stata affascinata dalle immagini poi, con il tempo, l’hobby  si è trasformato in un lavoro del tutto speciale. Collabora con le riviste specializzate per turismo: da “Bell’Europa” a “Gente Viaggi” e poi ancora “Bell’Italia”.
Adesso, quei reportage diventano libri dedicati ai parchi eolici del centro e del sud Italia. Il primo volume, 96 pagine, si riferisce agli impianti siciliani. L’altro, più corposo, 160 pagine, illustra le infrastrutture che sono state realizzate in Abruzzo. Una serie di capitoli raccontano il lavoro degli artigiani che, queste pale eoliche, le costruiscono.

Pale eoliche in Sicilia

In cantiere un terzo lavoro dedicato al paese pugliese di Troia (in provincia di Foggia). Il corpo centrale riguarda naturalmente il parco eolico, ma una sezione è dedicata alla cattedrale (la cui costruzione è iniziata nel 1093 per concludersi nel 1125, quindi nel 2025 compirà 900 anni) e al centro storico (che è stato fondato durante le guerre puniche).
Le pubblicazioni sono un’iniziativa dalla società ”E2i” che si occupa della promozione e dello sviluppo di queste energie alternative. Rita Calzoni ha fondato questa azienda, nei primi anni ’80, con l’ambizione di addentrarsi in questo settore fino a diventare leader del mercato.
“Mi hanno proposto – racconta Motta – di lavorare con loro. All’inizio sono rimasta sorpresa, ma poi l’ho vissuta come una nuova sfida”. “Salire all’interno di un pilone alto centinaia di metri – confessa – è un’esperienza strana”. Non si può improvvisare. Per arrampicarsi fin lassù occorre una preparazione specifica. Gisella Motta ha dovuto frequentare un corso specifico a Roma dove le sono state spiegate le precauzioni da prendere e, per esempio, come agganciare i moschettoni, come utilizzare in modo corretto la corda e come salire in cordata.
Lei è stata facilitata dal fatto di essere una buona montanara, sciatrice e scalatrice con dimestichezza per i sentieri alpini. “Certo – il suo commento – quando arrivi in cima, ti sembra di toccare il cielo con un dito e ti senti padrona del mondo. I panorami sono mozzafiato”. Ma non basta schiacciare un pulsante per fare una foto originale. Occorre aggiungerci della fantasia per esempio scattando una foto del sole fra le pale o catturare le nuvole quando sembrano appoggiate sugli impianti. (giornalistitalia.it)

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