TORINO – Non è una bella estate per centinaia di lavoratori dell’editoria e dell’emittenza radiotelevisiva piemontese.
Le difficoltà del settore sono lontane dell’essere superate e questo anche perché, a dispetto dei sacrifici fatti da tecnici e giornalisti, le aziende si limitano nella maggioranza dei casi a beneficiare della riduzione del costo del lavoro, frutto dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, senza provvedere contestualmente a dar vita a seri piani di rilancio.
L’Associazione Stampa Subalpina, guidata dal segretario Stefano Tallia, fa il punto sul settore e ricorda che, per uscire dalla crisi, è necessario rispettare le regole e investire sulle tecnologie.
Il sindacato dei giornalisti denuncia, infatti, “una situazione che riguarda la stampa periodica locale, dove poche imprese stanno effettuando i necessari investimenti per aprirsi alle nuove tecnologie, e anche l’emittenza radiotelevisiva privata, da tempo a corto di idee e la cui sopravvivenza è ormai quasi del tutto legata alle provvidenze pubbliche”.
A fine agosto, inoltre, andranno a scadenza gli ammortizzatori sociali in deroga e il rischio concreto è quello che possano esservi decine di licenziamenti.
Proprio da questo punto di vista, nella prospettiva di nuovi sostegni al settore, per l’Associazione Stampa Subalpina “è importante che, accanto alla protezione per i lavoratori, vi sia una maggiore attenzione anche per il rispetto delle norme che, in alcune situazioni, abbiamo visto venir meno”.
Accade, ad esempio, in quelle aziende dove, mentre grafici, tecnici e giornalisti interni si trovano in cassa integrazione, la produzione di contenuti viene appaltata a società esterne, con una sostanziale violazione delle regole che sovrintendono all’utilizzo degli ammortizzatori sociali. In altri casi si ha, invece, il sospetto che la rendicontazione delle ore effettivamente svolte di cassa integrazione non corrisponda all’effettiva astensione dal lavoro.
Il sindacato dei giornalisti ricorda che “non è forzando le regole che si aiuterà il settore a uscire dalla crisi.
È importante che le istituzioni, a partire dalla Regione, si mettano al lavoro per scrivere una nuova legge sull’editoria, che premi le imprese capaci di investire sull’innovazione rispettando le regole. C’è bisogno di una scossa positiva che coinvolga tutti gli attori”.
La Subalpina si dice pronta da subito a fare la sua parte e si augura che analoga attenzione possa esservi da parte di tutti i soggetti interessati.
Per questo nelle prossime settimane, insieme con i sindacati confederali, chiederà un incontro all’assessore regionale al lavoro, Gianna Pentenero, anche per conoscere le intenzioni della nuova amministrazione nei confronti della crisi del settore.
Per l’Associazione Stampa Subalpina bisogna scrivere una nuova legge sull’editoria