CROTONE – “Si rimane increduli di fronte ad alcune vicende. Nel caso che ha visto la giornalista calabrese Rossana Caccavo dover combattere una lotta ad armi impari contro la televisione Esperia Tv non si può però tacere”. Ubaldo Schifino commenta, così, la vicenda che ha visto la giornalista calabrese Rossana Caccavo protagonista di un licenziamento dichiarato illegittimo dal Tribunale di Crotone, in pieno accoglimento del ricorso presentato dall’Ufficio Legale del Sindacato Giornalisti della Calabria rappresentato dall’avvocato Mariagrazia Mammì.
“Rossana Caccavo – ricorda Schifino – è stata la mia portavoce durante la campagna elettorale delle provinciali del 2009 che mi ha visto impegnato quale candidato presidente per il Partito Democratico. Dopo aver atteso che la magistratura facesse il suo lavoro, senza essere in alcun modo influenzata, è però fondamentale che chi ha avuto il piacere e l’onore di lavorare con una professionista seria e preparata, che dedica il suo tempo a costruire una carriera che in Italia è sempre più complessa da ottenere senza alcuna spinta, che profonde ogni sua energia in difesa dei diritti di una intera comunità, quella calabrese. Una giornalista che sente tutte le offese, le troppe offese, che questa terra subisce come un fatto personale e che si batte senza sosta per l’interesse collettivo, denunciando, quando glielo lasciano fare questo mestiere, angherie e soprusi ai danni della Calabria. Oggi, chiunque la conosca e l’abbia conosciuta in questi anni ha il dovere di non restare silente”.
“Sarebbe ancor più grave – ha aggiunto – se al danno provocatole dal Gruppo Marrelli e dalla sua dirigenza che l’ha costretta a casa per oltre un anno, si aggiungesse il silenzio di chi ne apprezza correttezza e serietà”. “Nel mio caso in particolare – ha concluso – posso tranquillamente affermare che è assurdo che una giornalista del suo riconosciuto valore venga messa in un angolo. In questa vicenda vengono lesi in maniera ideale i principi costituzionali garantiti ai lavoratori, così come si è tentato di fatto di mettere a tacere la libera voce di chi, come in questo caso, ha sempre offerto una informazione leale ai lettori ed ai telespettatori. E’ stata lesa la libertà di informazione, che è un principio costituzionale riservato ai cittadini, che è garantito solo dalla libertà e dalla trasparenza di chi l’informazione la fa. Sono pronto a difenderla da chiunque voglia sostenere il contrario. Oggi e sempre”. https://www.giornalistitalia.it/esperia-tv-condannata-licenziamento-illegittimo