Sotto il braccio una copia del suo adorato giornale anche nel suo ultimo viaggio

Nella bara con la Gazzetta del Mezzogiorno

Vincenzo Sparviero

BRINDISI – C’è chi per l’ultimo viaggio vuole accanto una foto della famiglia, chi la bandiera della Juve, altri ancora il libro o il disco preferito. Lui ha chiesto qualcosa che mai nessuno – probabilmente – avrebbe pensato di portare con sé in eterno.
Salvatore Durante, oritano responsabile della Coldiretti del paese, ha voluto sotto il braccio una copia della «sua» Gazzetta. Si è spento all’età di 95 anni: 80 dei quali li ha trascorsi – ogni giorno – in compagnia de La Gazzetta del Mezzogiorno, che mostrava orgogliosamente sotto il braccio passeggiando per il paese. Di questa sua passione sapevano i cinque figli e la moglie, ma anche tutte le persone che lo conoscevano. Qualcuno lo indicava addirittura come l’«uomo con la Gazzetta» per riconoscerlo e distinguerlo tra tanti che un giornale nelle mani non lo hanno mai avuto.
Salvatore Durante era una persona molto conosciuta e stimata ad Oria. Oltre ad essere un assiduo lettore de La Gazzetta, da buon cattolico si teneva informato anche leggendo Famiglia Cristiana. I figli lo ricordano come un uomo che aveva pensieri ottimisti e amorevoli per tutti: non sono per loro cinque, gli otto nipoti e i pronipoti ma anche per coloro che si recavano per un consiglio o un servizio alla Coldiretti e per le persone che frequentavano la parrocchia di San Domenico, dove era diventato Diacono.
Uomo colto, grazie anche alle sue letture e all’assidua partecipazione all’università della terza età, spesso teneva testa nelle discussioni di intellettuali mostrando una profonda conoscenza dei problemi e delle questioni di cui si dibatteva. E non mancava in qualche caso di dire – come facevano tutti quelli della sua generazione – «lo dice la Gazzetta» per avallare una sua idea o confermare una indiscrezione o qualche notizia che sembrava inverosimile.
Il signor Salvatore aveva poi un innato spirito patriottico, tanto da amare a dismisura l’inno di Mameli, che ascoltava sempre in piedi e con la mano sul petto. «Volare» di Modugno, invece, era diventata la colonna sonora della sua vita.
Sabato scorso, il signor Salvatore è «volato» in cielo lasciando un gran vuoto nella comunità oritana che ha partecipato numerosissima ai sui suoi funerali e a nessuno è sfuggita quella copia della «Gazzetta» che ha fortemente voluto con sé nell’ultimo viaggio, portando nell’Aldilà le notizie (non sempre belle) di quaggiù. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

I commenti sono chiusi.