ROMA – “Siamo stati informati dai liquidatori che è arrivata un’offerta per il giornale di Editoriale 90, società di Matteo Fago”. Il Comitato di redazione de “l’Unità” commenta, così, l’offerta d’acquisto del quotidiano presentata dall’Editoriale Novanta srl, rappresentata da Matteo Fago, socio di maggioranza con il 51% della Nie, ovvero la stessa società editrice messa messa in liquidazione per perdite pari a 25 milioni di euro.
Il Cdr ha chiesto di poter valutare l’offerta a un tavolo da aprire con la massima celerità, evidenziando che farebbe la stessa richiesta nel caso arrivassero altre offerte (si parla anche della Pessina Costruzioni di Massimo Pessina, imprenditore edile vicino a Matteo Renzi). “Ricordiamo – spiega, infatti, il Cdr – che per noi chi si propone come editore de l’Unità non può prescindere dai suoi lavoratori. Per questa ragione torniamo a chiedere un tempo ragionevole per condurre un’ordinata e credibile liquidazione”.
La rappresentanza sindacale aziendale dei giornalisti ricorda che “le tre settimane prospettate dai liquidatori ci fanno dubitare che si voglia davvero raggiungere un risultato positivo. Il rischio del fallimento non è sventato. Per la redazione sarebbe un triplo salto mortale, che non possiamo accettare come sindacalisti e come militanti di sinistra”.
Va precisato che l’offerta di acquisto presentata dall’Editoriale Novanta srl giunge ad integrazione di una lettera d’intenti ed in previsione dell’incontro, fissato per martedì prossimo, 22 luglio, tra i liquidatori e il Cdr per una valutazione di merito dell’offerta rispetto alle garanzie occupazionali ed alle prospettive editoriali.
L’offerta di Fago consiste nell’affitto della testata per sei mesi rinnovabili di altri sei prima dell’acquisto definitivo per un importo stimato circa 23 milioni di euro. Sul tavolo ci sono anche i possibili ammortizzatori sociali da attivare per la gestione del personale (legge 416, contratti di solidarietà, cassa integrazione), il piano di rilancio della testata con l’integrazione cartaceo-web e, soprattutto, le garanzie sulla continuità editoriale, culturale e politica del giornale fondato da Antonio Gramsci. Insomma, per il Cdr l’obiettivo prioritario è rinnovare e rilanciare la testata, attualmente diretta da Luca Landò, che dalle circa 73mila copie del 2001 è scesa alle circa 21mila attuali.