La giornalista Erika Crispo accusata di “favorire la ‘ndrangheta”. Insorge il sindacato

“Nessuno imbavaglierà la Tgr Rai Calabria”

Erika Crispo, giornalista della Testata Giornalistica Regionale Rai della Calabria

ROMA – «Nessuno si farà intimidire: il tentativo di imbavagliare una collega e la redazione della Tgr Calabria fallirà». Lo affermano la Fnsi, il Sindacato Giornalisti della Calabria, l’esecutivo Usigrai e il Cdr della sede regionale Rai Calabria in riferimento all’iniziativa della preside Mariarosaria Russo che, «dopo aver tentato, inutilmente, di impedire la messa in onda di un servizio giornalistico inviando una diffida al caporedattore», tramite il suo avvocato ha scritto ai vertici Rai «chiedendo un provvedimento contro una giornalista che ha fatto semplicemente il proprio lavoro» ovvero ricordare che la Russo è rinviata a giudizio.
Per le organizzazioni sindacali di categoria si tratta di una lettera «vergognosa» e «dove addirittura si arriva ad accusare la collega “di favorire la ’ndrangheta”, e ad ipotizzare presunti manovratori».
Fnsi, Usigrai, Sindacato Giornalisti della Calabria e il Cdr della sede regionale si dicono certi «che i vertici Rai risponderanno con la dovuta durezza, rivendicando che niente e nessuno può intimidire i giornalisti e interferire nelle scelte editoriali del Servizio Pubblico. Cosa che ben dovrebbe sapere Saccomanno (il legale della preside, ndr), visto che è iscritto come pubblicista all’Ordine dei giornalisti, ai cui codici deontologici è comunque vincolato».
E, nell’esprimere solidarietà alla collega Erika Crispo e a tutta la redazione «valuteremo – chiosano sindacato e Cdr – come tutelare in ogni sede l’onore della collega, della redazione e della Rai». (giornalistitalia.it)

 

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