Verrà aperta il 6 aprile nella cattedrale di Mileto: LEGGI L’EDITTO di monsignor Renzo

Natuzza, via libera alla causa di beatificazione

Carlo Parisi consegna L’affabulatore d’oro a Natuzza (giugno 2008). Con lui, i vescovi Renzo e Nunnari (foto Giornalisti Italia)

ROMA – È ufficiale: si apre la causa di beatificazione di Natuzza Evolo, la mistica calabrese con le stigmate, a cui è intitolata l’Ucsi, l’Unione dei giornalisti cattolici, della Calabria. Il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Luigi Renzo (giornalista pubblicista, iscritto al Sindacato Giornalisti e all’Ucsi Calabria), dopo averlo già annunciato l’11 novembre scorso davanti a migliaia di fedeli, a Paravati, ha pubblicato l’editto con il quale comunica che il prossimo 6 aprile, alle ore 17, nella cattedrale di Mileto, verrà aperta la causa di beatificazione e canonizzazione di Natuzza (al secolo Fortunata) Evolo.
«La fama di santità della serva di Dio, – scrive monsignor Renzo nel suo editto – mamma esemplare di cinque figli, è viva tra i fedeli di questa diocesi e aumenta sempre più».
Il documento arriva dopo il nulla osta della Congregazione per le cause dei santi del l 17 ottobre 2018 e la costituzione del Tribunale diocesano (13 dicembre 2018) che avrà il compito di “istruire una formale inchiesta sulla vita, le virtù e la fama di santità della serva di Dio” nata a Paravati il 23 agosto 1924, piccolo centro in provincia di Vibo Valentia, e morta nel giorno di Ognissanti di dieci anni fa. Postulatore della causa è don Enzo Gabrieli, del clero di Cosenza-Bisignano, anche lui sacerdote giornalista, nella “famiglia” dell’Ucsi Calabria.
«Le sue virtù, che tutti ammirano, il suo sconfinato amore per il Cuore di Gesù e per il Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime, – si legge nell’editto del vescovo – oltre che per i poveri e i bisognosi, l’accettazione della sofferenza eroica sul modello del Crocifisso, la sua fede incrollabile ed il profondo senso di obbedienza alla Chiesa, ne sono la chiara testimonianza».
Monsignor Renzo sottolinea, inoltre, che Natuzza, «donna divinamente ispirata, ha intuito l’importanza del servizio di carità e della preghiera favorendo, in spirito ecclesiale e con la generosa e fattiva collaborazione di sacerdoti e laici, sia la promozione di diverse opere di assistenza sociale (Centro anziani, Casa cura, ecc.), sia il moltiplicarsi di Cenacoli di preghiera in piocesi ed in tutto il mondo». (giornalistitalia.it)

 

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