ROMA – Il fotografo italiano, Gabriele Micalizzi, ferito da un colpo di mortaio lunedì a Deir Ezzor, nell’est della Siria, rischia di perdere un occhio. Il reporter, colpito durante i violenti combattimenti che infuriano nell’unica roccaforte rimasta dell’Isis, è stato trasferito a Baghdad e le sue condizioni sono stabili.
Secondo il Rojava Information Center (un organo di stampa dell’omonima regione autonoma nel nord est della Siria, ndr), “il giornalista italiano ha perso un occhio”, ma l’agenzia non cita fonte alcuna. Alessandro Sala, uno dei colleghi a Cesura lab, il collettivo di fotografi di cui anche Micalizzi fa parte, ha confermato comunque che “la criticità maggiore rimangono gli occhi, ma non sappiamo fino a che punto siano compromessi”.
Micalizzi, 34 anni, originario di Milano, si trovava a Deir Ezzor per documentare lo scontro finale tra i miliziani curdi e quelli del sedicente “Califfato”. Le sue foto sono state pubblicate, solo per citare alcune testate internazionali, su New York Times, New Yorker e Wall Street Journal. In Italia ha collaborato con il Corriere della sera, Internazionale, La Repubblica e l’Espresso. È stato tra i fondatori di Cesura lab, il collettivo di fotografi, insieme a Luca Santese e Andrea Rocchelli, ucciso durante la guerra in Ucraina nel 2004. (giornalistitalia.it)
Il fotoreporter colpito da un mortaio in Siria non è comunque in pericolo di vita