ROMA – Era un giornalista innamorato della poesia, Francesco Accolla, fulminato da un infarto, a 56 anni, stroncato a Miami, città dove aveva deciso di vivere e lavorare dopo aver lasciato Roma. Che oggi, lunedì 5 novembre, gli darà l’ultimo saluto, alle ore 17, nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, in via del Caravita.
Giornalista di razza e fine letterato, nonché appassionato di Roma e della romanità, Accolla lascia la moglie e due figli. Si era trasferito in America per insegnare Letteratura italiana all’Università di Miami, dopo aver fatto – e brillantemente – il giornalista in patria.
Era stato, infatti, direttore della rivista di studi filosofici e letterali “Homo Sapiens” ed aveva scritto per numerosi quotidiani: L’Arena, Il Giornale di Brescia, Il Messaggero Veneto, L’Eco di Bergamo, Il Corriere del Ticino, La Sicilia, La Gazzetta del Mezzogiorno, il Giornale, per poi diventare redattore capo di TeleP.A., la web tv della Pubblica Amministrazione, nonché capo Ufficio Stampa di Telefono Azzurro, redattore del quotidiano liberal e responsabile dell’Ufficio stampa della Fondazione.
Amava la letteratura, Francesco Accolla, e, ancor più, la poesia, a cui si dedicava in prima persona: ha pubblicato le raccolte di poesie “La magra materia” (Edizioni del leone, Venezia 1991), “Il dubbio e l’inautentico” (Amadeus, Padova 1996) e, nel 2011, “La perseveranza e il caso” (Raffaelli). Nel 2009 alcune sue poesie sono apparse ne “L’almanacco dello specchio Mondadori”. (giornalistitalia.it)
Da redattore capo di Tele P.A. a docente di Letteratura italiana all’Università di Miami